Pubblicato da: fabioletterario | 21/11/2008

L’antitaccheggio ce l’ha con me!

Penso che tra le varie disavventure, una delle più terribili e imbarazzanti da sopportare sia quella dell’antitaccheggio. Me ne possono capitare di tutti i colori, ma ogni volta che mi è successa mi sono sempre vergognato come un ladro, anche di fatto se non ho mai rubato nulla.

La scorsa estate, in Francia, durante la traversata che mi ha portato sino in Normandia, ad un certo punto abbiamo incontrato un freddo da cani. Il tempo da lupi non ci ha dato tregua, così, nonappena abbiamo superato Cancale, dove i venti si incrociano e le acque della Manica si scontrano 365 giorno l’anno, non ce l’ho fatta ed ho acquistato un giubbotto in pelle, quello tanto amato dal mio alunno, di cui ho parlato all’inizio del passato anno scolastico. Ebbene, grazie al cielo quello mi ha salvato dal freddo terribile che faceva in quei luoghi, seppure ameni, ma non mi ha impedito di inanellare una lunga serie di figuracce a causa di quello. Tanto che, a questo punto, penso proprio che qualcuno mi abbia fatto una fattura.

La prima volta è successo proprio quando ho comprato quel giubbotto. Ma si sa, sono cose che possono capitare, così non ci ho fatto caso. Ho fatto due passi indietro, sono ritornato alla cassa, dalla stessa cassiera che me l’aveva venduto, la quale lo ha passato nuovamente sopra lo smagnetizzatore, e questa volta tutto è andato bene. Ma erano le ultime parole famose.

Un paio di giorni più tardi, infatti, sempre in Francia, sfoggiavo il famoso giubbotto. In un grosso centro commerciale, andavo in giro bel bello facendo il figo. Con il carrello stracolmo di delicatesse, di cd, di libri, di cibo per il viaggio di ritorno, mi accingevo ad uscire per salutare la Normandia, quando l’antitaccheggio ha cominciato a suonare. Io, tranquillo, sono passato sotto l’impianto rilevatore, senza fare una piega, convinto che si trattasse della signora grassottella che sfilava accanto a me, alla quale ho subito imputato il furto di qualche bon-bon. Niente di più falso. La guarda si è avvicinata con fare minaccioso, mi ha frugato addosso e poi mi ha fatto passare per una decina di volte sotto l’impianto rilevatore, prima senza cintura, poi senza spesa, poi senza portafoglio, infine senza giubbotto. Ed era proprio quello, che faceva scattare l’antitacceggio. Dunque, è stato smagnetizzato una seconda volta.

La terza è successa in Italia, pochi mesi fa. In un importante centro di abbigliamento, ho acquistato alcuni capi – per una cifra tutt’altro che esigua! – e mi sono diretto in cassa per pagare. Ho tirato fuori la mia carta di credito, ho aspettato il conto e ho strisciato. Dopo di che, all’uscita, la solita amara sorpresa. E indovinate un po’ che cosa avevo addosso? Esatto, sempre il medesimo giubbotto. Ora, le cose sono due: o questo è un giubotto maledetto, oppure l’antitaccheggio ce l’ha con me!


Risposte

  1. epperò, ti mette a dura prova sto giubbotto. prova a lisciarlo con le mani. magari si sente amato e smette di voler stare sempre al centro dell’attenzione.:-)

  2. regala questo giubotto al “sotutto io” di turno… lui saprà come smagnetizzarlo per sempre!!!

  3. era di pelle umana?

  4. Che forte per me,che inca… per te!

    Certo non è un giubbotto che passa inosservato…

    e magari …sei osservato pure tu! Che vuoi più dalla vita?

  5. ehehehe!!! E’ capitato pure a me: un giorno ho provato un pantalone in un negozio che poi, però, ho lasciato perdere perchè non mi stava bene. Quando sono uscita, senza comprare nulla, mi suona l’antitaccheggio e ovviamente mi ha subito preso una crisi di timidezza e sono diventata paonazza in volto. Mi controllano, ma niente… non avevo rubato niente!!! Vado via col cuore in fibrillazione per l’accaduto alquanto imbarazzanta, ma a casa, una volta che mi sono spogliata, mi sono ritrovata la tacchettina dell’antitaccheggio appiccicata ad una coscia! 😀

  6. Secondo me è il giubbotto nel quale aleggia lo spirito di un taccheggiatore! 😉

  7. in verità quel giubotto è fatto apposta per i timidi, perchè ho impari a fregartene o una volta ci lasci il cuore. Nel senso letterale del termine. Io probabilmente avrei smesso di indossarlo dopo la seconda volta.
    ciao.

  8. E’ vero quando capitano queste cose si diventa paonazzi anche se in effetti non si è fatto nulla ma solo per l’imbarazzo, solo perchè tutti ti guardano e pensano che tu abbia fatto qualcosa, è successo anche a me con una borsa comprata e che non si voleva smagnetizzare in nessuna maniera, alla fine sono stata costretta, quando uscivo con quella borsa, ad avvisare la sorveglianza prima ancora di entrare nel centro commerciale, non volevo disfarmene perchè mi piaceva tanto, poi finalmente un giorno si deve essere smagnetizzata da sola ed ha finito di suonare.

    Un saluto e buona giornata Fabio!

  9. Cucù!

  10. terzo commento…vediamo se cade nello spam…

  11. Prova a tagliare via l’etichetta!

  12. CIAO “FIGO” PROF!
    Mi ci vuoi sempre tu pe farmi scoppiare a ridere de panza eh! E Dio solo sa quanto ce ne sia di bisogno e quanto bene faccia! Comunque sia,giubbotto a parte,TU,te la saprai sempre cavare egregiamente anche se l’antitaccheggio te farà bontolare o sbofonchiare un pò che poi tutto sommato te serve pe’ raccontà na simpatica storiella.Poi poi poi,con gli angeli custodi che te porti a-presso,puoi pure scherzarci su,tanto…Due baci per la risata e salutami sempre mamma tua.Bianca 2007

  13. sono al sesto commento, tutti gli altri spam…

  14. Come si dice? Non c’è due senza tre.
    Adesso la maledizione dovrebbe essere stata annullata 😉

  15. Quest’esperienza, ti confesso, mi manca. A dire il vero l’antitaccheggio suona ogni volta che riporto i libri in biblioteca, ma la non ci sono guardie giurate e nessuno fa caso alle persone che entrano. Buon Finesettimana Prof!

  16. AhAhAh!!! Anche a me è capitato,sai nello stesso posto e con lo stesso abbigliamento: Galleria Sordi a Roma, libreria Feltrinelli: all’entrata e all’uscita. Ora capisco all’uscita, ma addirittura all’entrata? Per due estati di seguito mi è capitato diessere a Roma nello stesso periodo e per le stesse ragioni. Risultato? il forte sospetto che a far scattare il trillo fosse lo stesso vigilante.un FIGOOOO da urlo sensibile alla stessa scollatura e alla stessa persona. Sospetto condiviso da tutta la famiglia, che a quel punto ha preso in giro la sottoscritta senza fine, fino all’ultimo giorno di permanenza a Roma.
    Ascolta: non mettere più lo stesso giubbotto: sei mooooooolto più figo senza.Ha gli stessi colori della Normandia, ma non sucita le stesse emozioni addosso a te, e ti porta sfiga.

  17. Io proverei prima col giubbotto, poi se nn funziona una bella benedizione!! Buon weekend!

  18. Ti succede la stessa cosa con la giacca di velluto a righe color cammello?Beh, prova con quella: il successo sarà assicurato!

  19. ma n’è che sto’ giubbotto l’hanno fatto a Chernobyl?
    Buon uichend Sior Maestro 😉

  20. Chiama l’esorcista 🙂

  21. Forse non gli piaci al giubbotto…chissà… :S

  22. Oppure hanno usato l’antitaccheggio più rognoso del mondo! Suggerimento: fa’ fare al tuo giubbotto un bel giro in lavatrice. Vedrai che smetterà di farti vergognare…come un ladro! 😉

  23. Fabio, cerca l’ allarmino. L’ avranno nascosto dentro a qualche etichetta. Persino da noi è capitato ad una mia collega che ha passato tutto il giorno a far scattare l’ anti-taccheggio. Solo a casa ha poi scoperto che nei pantaloni nuovi appena comprati l’ allarmino era inserito, nascosto dentro all’ etichetta interna della composizione del capo. L’ abbiamo presa per il c..o tutta una mattina.
    Maury

  24. Proverbio della nonna…chi bello vuol comparì, qualche fastidio deve pur soffrì…

  25. Giubotto ribelle. Si vede che non ha intenzione di farsi indossare da nessuno lol 🙂

  26. O entrambe…magari.

  27. […] da un post di Fabio, sull’ antitaccheggio, il mio ricordo va ad un simpatico e curioso episodio accaduto circa un […]

  28. Smile! Sei su Candid Camera!

  29. A me non è mai capitato ma di sicuro mi sentirei davvero molto in imbarazzo.

    Grazie per il consiglio, Mer girl è un bel pezzo, non c’è che dire, e RoL è l’unico suo album che ho.

    un abbraccio
    Daniel

  30. Da ragazzini fregavamo i boeri e le micette in un supermercato. stavamo molto attenti a staccare l’etichetta. Così non suonava mai quando passavamo alle casse. Il problema è che la sicurezza, vedendoci sempre dentro al supermercato senza mai comporare niente, si sono insospettiti. Hanno controllato con le telecamere e ci hanno ripresi mentre fregavamo dei raudi. All’uscita ci hanno perquisiti e ci hanno fatto una bella ramanzina. Da lì in poi sono stato più onesto.

  31. certo che ti deve piacere proprio un sacco se ancora lo indossi! Ma in aeroporto da problemi?

  32. Fai benedire il giubbotto!

  33. ;-)))) mi sa che è stregato!!! Non è che è entrato in contatto con qualche strega dispettosa…mahhh

  34. Capita, capita… a me anche all’ENTRATA dell’Ipercoop. Credo che la colpevole sia una gonna, che però nion ha etichette nè niente. ormai la guardia e le cassiere lo sanno e ci ridono su… 🙂 però cerco di ricordarmi di non indossare mai la “gonna maledetta” quando vado lì.

  35. In questi giorni è capitato spesso anche a me … è proprio fastidioso!

    Sono proprio felice che sia approdato anche tu su wordpress … ben arrivato tra noi! Besos


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