Norma Jeane Mortenson nacque il primo giugno del 1926 a Los Angeles, California, da Gladys Baker, e divenne un mito senza che nessuno l’avesse preventivato.
Di lei sappiamo molto, parecchio. Di lei conosciamo le disavventure, i matrimoni falliti, la tragica conclusione della sua vita. Ma, soprattutto, di quella che divenne Marilyn, conosciamo il sorriso ammaliante, così come quello carico di tristezza, di amore, e solitudine, lo stesso che, a distanza di quarant’anni dalla sua morte, continua ad affascinare, enigmatico, da ogni foto che viene proposta o riproposta.
Marilyn Monroe rimane la quintessenza della dolcezza e della sensualità: su questo non si può discutere. Così come resta un’icona per tre generazioni, per quelli che l’amarono allora e che continuano ad amarla sino ad ora.
Oggi, Marilyn avrebbe compiuto ottant’anni. Che dire? Niente, se non che avrebbe spento le candeline della sua torta nello stesso identico modo con cui, quel giorno, cantò Happy birthday a John Kennedy. Io ne sono certissimo. Perciò, tanti auguri, Marilyn!
I suicidi sono omicidi timidi. (C. Pavese)
Il salotto di Marckuck si associa reverente e commosso al compleanno di Marilyn.
Tanti auguri “Zucchero”…e rivedendoti viene a mente che non è vero che “nessuno è perfetto”.
Marckuck
By: marckuck on 01/06/2006
at 14:06
Se poi guardiamo te, sappiamo che mai affermazione fu più azzeccata!
By: Fabioletterario on 01/06/2006
at 14:07
da piccola dicevo sempre ke volevo essere bella e bionda come lei…
;P
By: mikayla on 01/06/2006
at 16:09
ammazza dottò… che bella fijola…
By: operaio dell'escavatore on 01/06/2006
at 16:17
E non è nemmeno la tua biondina, Wyllyam! Mikayla: sei bella quanto lei, su!
By: Fabioletterario on 01/06/2006
at 17:09
ha rappresentato i miti e le problematiche di più generazioni, la ricerca della visibilità e del successo, la paura della invisibilità, la fragilità, la paura di impazzire, un corpo che si scopre, un anima che tace, l’abuso di farmaci e di alcool, l’abuso da parte degli uomini, la sua ricerca di normalità e di serenità che mal si conciliava col ruolo che gli era stato imposto….un problema di tutti noi….spesso troppo tardi ci rendiamo conto di essere andati al di là del punto di non ritorno…ed in quei momenti di solitudine….Forse per questo indentificarsi in lei…. la sentiamo, uomini e donne, giovani e meno giovani, ancora viva….
By: lilly lilly on 07/06/2006
at 19:09