Sono sempre stato uno che ama sperimentare, specialmente nelle questioni che concernono la didattica e il rapporto con gli alunni, e tanto per cambiare ne ho fatta una delle mie.
Ieri avevamo programmato il compito in classe di Italiano. Siccome va sempre a finire che poi cominciano a chiedere di tutto, dal: “Prof, mi rispiega il titolo?” a “ma affetto va con due F?”, stavolta ho deciso di munirmi di pc portatile, in modo tale da preparare il successivo compito di analisi logica evitando così il compito collaborativo che solitamente nasce dalla mancanza di concentrazione. Con il mio pc mi sono piazzato sulla cattedra e l’ho aperto. Poi, mentre la classe stava cominciando a scrivere mi sono ricordato che avevo sul desktop l’mp3 di Arisa, Sincerità, quella canzoncina tormentone che mi scoppia nelle orecchie e che si sente praticamente dappertutto. E, siccome io non mi tiro indietro davanti a niente, mi è balenata l’idea: e se gliela metto come sottofondo?
Detto fatto. Ho cliccato sul file e la musichetta è partita.
“Sincerità, adesso è tutto così semplice, per te che sei l’unico complice di questa storia magica…” Gli occhi della classe si sono di colpo spalancati, come se si trattasse di risvegliarsi da un lungo sogno con la voglia di scatenarsi. I sorrisi non sono mancati, e nemmeno le battutine sciocche, ma siccome i miei non sono alunni sciocchi, hanno colto la palla al balzo e si sono calati subito nel mini progetto.
“Scusi prof, può alzare la voce?” Mi hanno chiesto in coro.
“Ragazzi, ma non vi disturba che vi metto la musica durante il compito in classe?” Ho ribattuto.
“Per niente, anzi. Se alza solo un pochino la sentiamo anche noi in ultimo banco e prendiamo ispirazione…”
“Allora guardate, io la musica ve la rimetto, se vi ispira. Ma non posso alzare il volume” ho sottolineato.
“Beh, ha ragione: così noi siamo costretti a stare in silenzio e a concentrarci” ha risposto una delle più attive e ricettive nei confronti delle mie proposte. “Perciò se adesso state tutti zitti, io posso ricominciare a scrivere e anche ascoltare la canzone!” Li ha freddati.
Ebbene, ho provato a contarle. A richiesta, e nonostante ad un certo punto io abbia cominciato ad oppormi, Sincerità ha accompagnato all’incirca una buona mezzora di tema, rimessa e rimessa a ripetizione, fino a che anche io mi sono stufato. La scrittura li ha assorbiti. Il ritornello volava in classe senza più distrarli eppure, in base a quanto detto da loro stessi, il buonumore regnava. Ma il risultato è stato raggiunto: zitti e con tanto di testa appoggiata sulla mano, molti hanno continuato a svolgere il compito assegnato finché non è arrivato il momento di consegnare. Ora sono curioso di verificare la bontà di questa proposta estemporanea, che a suo tempo era stata già sperimentata dalla mia professoressa di Latino e Greco, la quale durante una versione in classe ci lasciò usare le cuffie (era lontana l’epoca degli Ipod!) per tradurre. Vuoi vedere che a suon di sperimentare, prima o poi finisco con il creare il metodo didattico Fabioletterariano e metteranno anche la mia faccia sulle banconote, come accadde per Maria Montessori?
Alla fine dell’esperienza mi sento alquanto sottosopra. Sono arrivato a conoscere a memoria il testo della canzone e ne ho una tale nausea, che davvero non me la sento di sentirla una volta di più, nonostante mi stia simpatica sia Arisa sia il suo modo spensierato e naif di cantare. E non ci credo affatto, che non resti in testa a chiunque l’ascolti. Vero?
Sincerità…
Devi davvero amare insegnare e questo è una dote che apprezzo più di te. talvolta anch’io adoro scrivere con la musica in sottofondo, è proprio una bella compagnia…
By: marco on 19/03/2009
at 11:41
Credo che tu abbia scoperto un nuovo filone pedagogico: “Musica per apprendere”.
In fondo, se con la filodiffusione le mucche producono più latte e le galline fannp più uova, perchè i ragazzi non dovrebbero rendere di priù nello studio?
Penso che il brano in questione riesca a mettere di buonumore, favorendo la concentrazione senza perforare i timpani.
Perchè non apri un concorso per la creazione di una playlist che sia adatta allo scopo?
Anch’io da piccola studiavo con la radio accesa o davanti alla televisione; peccato che ora abbia bisogno di un silenzio tombale anche per leggere l’elenco telefonico!
By: romaguido on 19/03/2009
at 12:27
La musica ispira (a me lo dici???) ma il titolo del tema era a tema con la canzone Sincerità? non ho mica capito…
Ora la curiosità è tutta rivolta alla correzione di quei temi…cosa darei per poterli leggere! (ho detto leggere eh non correggere, mica voglio rubarti il mestiere…)
P.S.: a me Arisa ricorda tanto Amélie Poulain de Il Fantastico mondo di Amélie, sarà il caschetto liscio e quell’aria un po’ da fumetto che la rende così…naif appunto!
By: Elle on 19/03/2009
at 12:58
..allora lo posso dire che mi è bastata ascoltarla una volta per canticchiarla poco doco?
si, lo dico
a me stà ragazza piace molto, anche la canzone trovo che sia molto orecchiabile
e non vedo nulla di male nell’utilizzo della musica in classe, io stessa adotto lo stesso sistema in ufficio
la musica ha dei poteri
e vedi mai che diventan tutti secchioni 😀
ebbbravo prof…
By: Irish Coffee on 19/03/2009
at 13:45
Non so proprio come facciano i tuoi studenti a scrivere con la musica. Io non riesco a stendere una parola se sento una canzone.
By: Penultimo on 19/03/2009
at 14:54
Ehm…. ehm… sono l’unica a non conoscere sta canzone???? Marò la devo sentire altrimenti non so cosa dire! Cmq… l’idea è meravigliosa, personalmente scrivo sempre ascoltando musica, ma mai italiana perchè temo involontariamente di scrivere quello che sento, la musica straniera non la capisco ihihihihihihihih povera me! 😦
By: Anna on 19/03/2009
at 16:00
Anche io ne ho fatto un post di questa canzone, e il testo l’ho imparato in due nanosecondi… e lo canto sempre insieme alla bimba del mio compagno, e lui ormai non la sopporta più, forse nemmeno noi, ma ci divertiamo un sacco:-)9
Bacione grande prof
B.
By: Barbara on 19/03/2009
at 16:32
ottima iniziativa…
a questo punto puoi iniziare a concentrarti su una “playlist”…
non è il massimo risentire sempre la stessa canzone!
certo.. vediamo prima pure i contenuti dei compiti!
By: salvogullotto on 19/03/2009
at 17:05
Io l’avrò sentita un paio di volte al massimo.
Magari avessi avuto un professore come te.
By: duhangst on 19/03/2009
at 17:17
siiiiiii, lo facevamo anche noi! a dire il vero e’ successo solo l’ultimo anno delle superiori con la prof nuova, ma il tema si faceva rigorosamente con le cuffiette. certo c’era sempre il solito esagerato che si barricava dietra una trentina di cassette ben impilate sul banco 😀
mentre alle medie sperimentavamo il modo di scrivere “liberi” nel senso che ognuno poteva mettersi come e dove voleva, senza x forza star seduti nel banco, c’era un po’ di casino iniziale, ma poi funzionava!
By: bluele on 19/03/2009
at 18:06
…una vita senza musica non potrei mai (anche se ammetto di non aver sentito nominare nè questa cantante nè la sua canzone . ahem!)
By: cristina on 19/03/2009
at 18:10
Ma sei un genio!!! Vedi solo di farti stampare sulle banconote di piccolo taglio…sai com’è…di questi tempi…
PS: comunque ascolto molto volentieri anch’io quella canzone, il testo mi è molto familiare 🙂
By: Tzugumi on 19/03/2009
at 18:34
Io come allieva “t’avrebbe sparato”!!! Non riesco a concentrarmi con canzoni, il massimo della mia capacità di sopportazione l’hanno i notturni di chopin. Solo nel silenzio riesco a scrivere. Comunque ho sperimentato che le cuffiette sono un ottimo metodo di isolamento, con i notturni naturalmente. Io correggevo i compiti con quel sottofondo, ha un effetto calmante… , ma non troppo perchè alle volte tiravo giù l’intero comparto dei santi del paradiso. Ciao, Anna
By: AnnaSerenity on 19/03/2009
at 18:57
Non ho mai studiato molto nella mia vita ma quelle rare volte che lo facevo, lo facevo a suon di musica… e si proprio così riuscivo a concentrarmi solo se in sottofondo c’era musica di qualsiasi genere, ancora oggi ho questo vizio qualsiasi cosa faccia ho la radio accesa o la televisione anche se non la seguo visivamente… non so è come stare in compagnia e questo mi rilassa e mi fa svolgere le mie mansioni meglio.
Un saluto Fabio e buona serata.
By: Gabry on 19/03/2009
at 20:22
ottima mossa, prof! 😉
By: a77 on 19/03/2009
at 20:33
magari avessi avuto un professore così creativo io 🙂
un giorno lo chiameranno”metodo Fabioletterario”se non riuscite ad ascoltare i vostri giovani,imparate a fare ascoltare loro qualcosa 🙂
bhè a me piace un sacco come canzone.ma se dovessi ascoltarla per mezz’ora di fila penso che darei di matto 😀
By: Valeviola on 19/03/2009
at 21:15
sinceramente?
cambia canzoneeeeeeeeeee
è diventata un tormento questa
era carina ma adesso è il loop perenne ovunque
aiuto
mandi
però sono curiosa di sapere se l’esperimento ha funzionato
By: strega Athena on 19/03/2009
at 22:12
Verresti ad insegnare in un Liceo Classico della provincia di Taranto?
Sai, c’è mio figlio e ci tengo…
Però, magari, cambia canzone. 😉
Notte, Fabio.
By: testa bislacca on 19/03/2009
at 23:08
Arisa come un mantra?
In verità a me ascoltare una medesima canzone in loop continuo mi stressa da morire
By: Lodovico il Moro on 20/03/2009
at 00:48
e bravo il prof sperimentatore.
😉
By: valeria on 20/03/2009
at 02:34
A parte la canzone orecchiabile (se fai l’errore di cantarla per un secondo ti resta in mente per tutta la giornata, e finisci per odiarla), evviva i metodi d’insegnamento alternativi.
Yuppie yeah 🙂
By: juliet on 20/03/2009
at 13:33
Mai studiare o concentrarsi senza musica, lo usavo come metodo per il poco studio che facevo durante i periodi scolastici, lo uso tutt’ora al lavor.
Magari evito “Sincerità” che non mi piace, ma il concetto è quello, secondo me dovresti usare la musica più spesso 😀
By: (Lady).Chobin on 20/03/2009
at 13:41
E bravo Fabio sperimentale!
Ma lo sai che io non l’ho mai sentita ‘sta canzone?
By: Artemisia on 20/03/2009
at 13:59
Siamo sinceri, grande prof, chi di noi non utilizza la musica di sottofondo per scrivere? Accompagna i nostri stati d’animo, è utile per ritrovare in noi stessi quella concentrazione che non riusciremmo trovare altrove.
Mi auspico solo che realmente non aspiri alla tua effige sulla banconota, io ti vedo ad ambire ben altro riconoscimento.mi impegnerò per una futura tua candidatura a stoccolma……
Ti abbraccio con sincerità
By: mistral on 20/03/2009
at 18:19
Fabio, Arisa in loop per le mezz’ore! Neanche a Guantanamo hanno mai osato tanto. Questo è maltrattamento di minori.
By: Pfd'ac on 20/03/2009
at 20:41
Ciao e buon fine settimana! perdona i miei post uomo-donna, sono solo per ridere!
By: Zambra on 21/03/2009
at 08:15
Caro maestro, che sadico….non era più idonea la musica classica. Ma…… secondo me è una fantasia sadica per tastare le nostre risposte, vero ?
By: Vate on 21/03/2009
at 12:20
l’ho fatto anche io l’anno scorso!!!!
By: b.a. on 21/03/2009
at 16:31
Tale lodevole iniziativa per me sarebbe stato un dramma, non sono mai riuscita a fare nulla di intellettualmente-intelligentemente intellettivo con la musica in sottofondo: mi metto a seguire il testo, a canticchiarla, a ricordare cose passate…
By: mangrovie on 21/03/2009
at 19:36
ah fabio qui necessità una compilation se no li rimbambisci sti poveretti
By: palbi on 22/03/2009
at 01:34
Fabio non voglio spegnere il tuo entisiasmo,ma questo come metodo è un po’ vecchiotto…di norma è utilizzato proprio nel linguaggio non verbale,per fare in modo che l’individuo possa attreverso la musica coniugare concentrazione ed emozione…ho fatto molti anni fa un corso di aggiornamento e l’ho sperimentato in prima persona e poi proposto ai mie alunni…di norma funziona:-))…un abbraccio grande prof!
By: vulcanochimico on 22/03/2009
at 11:35
wow! music on the classroom! splendida idea la tua Fabio, i tuoi alunni sono fortunati!
Non dico la mia sul pezzo nello specifico, non è decisamente il mio genere, ma credo che ogni musica se presa bene possa dare ispirazione…
un abbraccio
buon inizio di primavera
Daniel
By: Daniel on 22/03/2009
at 12:02
Comunque attualmente la scuola sconta il retaggio di un metodo dodattico comunque anacronistico ormai. L’apertura a nuove forme se pure a livello sperimentale è sempre considerato un passo al buio ed ogni scusa è buona per opporvisi. Ci vuole coraggio e tanta buona volontà per ottenere dei risultati…magari diminuendo il volume della musica in sottofondo perché non fosse ascoltata dalla preside…!
Un saluto e a presto.
By: Gianni on 22/03/2009
at 16:32
Bè dai, se sul desktop avevi Masini ti sarebbe andata peggio no?!?!? 😛
By: Chit on 22/03/2009
at 17:27
do consigli per la playlist..a me fa un ottimo effetto nello studio il “Concerto di Aranjuez” di Narciso Yepes..musica briosa ma non esplosiva..anzi va, mettiamola che è meglio..
By: bastiana on 23/03/2009
at 11:33
davvero una bellissima idea!!! credo che per ottenere risultati non ci sia modo migliore che invogliare… e l’hai fatto! 🙂
By: Millevolteme on 24/03/2009
at 10:09
Forte, Prof. … se ti capitasse di fare l’alunno …. avresti il coraggio di chiedere al professore di far sentire alla classe una musichetta di sottofondo? … 🙂 vai così Fabio, almeno tu riuscirai a “produrre” … persone in grado di ragionare da sole !
By: Buma on 27/03/2009
at 18:11