Mi sono imparentato con Nicola il giorno in cui Nicola ha sposato Antonella, la mia migliore amica conosciuta ai tempi delle scuole medie, quando anziché regalarle rose e mughetti le dimostravo il mio infinito e duraturo amore lanciandole addosso intere confezioni di Vinavil. Nicola è sostanzialmente il mio opposto in tutto. Io sono alto, lui no. Io ho i capelli, lui no. Io non capisco niente di informatica, lui invece sa tutto. Io sono magro, lui no. Ma non avrei mai creduto che, proprio a causa di queste nostre sostanziali differenze, potesse arrivare al drammatico e inconsulto gesto dell’altra sera.
Ci trovavamo infatti a casa loro, in attesa che un terzo amico passasse per portarci fuori a cena a festeggiare il suo compleanno. Nell’attesa della sua venuta (oddio, mi ricorda tanto un canto ecclesiastico), Nicola, sempre prodigo di stuzzichini, non ha inteso neppure per questa occasione risparmiarsi, e, ovviamente, si è dato da fare per far sì che la propria tavola assomigliasse in tutto e per tutto a quella imbandita dal padre del figliol prodigo. Tartine con formaggi alle noci, salatini, anacardi – io ne vado matto -, torta alle mele preparata da Antonella (lei dice di averla fatta in casa ed è meglio non contraddirla) e altre mille leccornie si allungavano sulla tavola non sono per far bella mostra di sé, ma anche e soprattutto per invogliarci all’assalto forsennato. Noi, ovviamente, nessuno escluso, a stento ci trattenevamo, ben consci del fatto che ormai tutto era stato aperto dalla propria confezione e che, pertanto, non poteva se non essere consumato, e a poco a poco abbiamo cominciato a spazzolare ogni cosa, lasciando sostanzialmente solo le briciole. A quel punto, proprio mentre la serata si stava infiammando, mi accorgo che, non so perché, Nicola si erge in tutta la sua maestà del metro e sessanta centimetri, e abbandona il tavolo.
Alquanto spiazzato, lo seguo con lo sguardo, fintanto che, pensieroso, prende possesso della cucina, e comincia a manipolare strani intrugli da bottiglie colorate. Pian piano versa tutto in un contenitore trasparente, dove centellina ogni singola sostanza con la stessa grazia con la quale è solito manipolare le polveri per comporre i prodotti galenici, quindi mi incuriosisco e lo osservo bellamente. La sostanza si colora poco a poco, sembra in tutto e per tutto una pozione di quelle che la strega Amelia crea nelle variopinte tavole di Paperino, e i miei occhi si incollano su quella, increduli. Con una sorta di prestidigitazione che non ha pari, Nicola diventa in breve il barman più professionale dell’intera riviera jesolana, potrebbe addirittura fare concorrenza a Tom Cruise, certo non nella prestanza ma quantomeno nell’abilità con cui rovescia i vari liquidi, ed io mi permetto di consigliargli di non eccedere con l’Aperol, visto che dobbiamo anche guidare. Lui mi fulmina con lo sguardo e, per dispetto, raddoppia la dose, sprezzante del pericolo e delle mie parole. In quattro e quattr’otto il tutto è pronto. Con un tocco di classe mescola il tutto, infine la pozione magica è pronta.
Stupito che Nicola abbia sfidato in pieno il mio suggerimento, ritorno in me e cerco di nascondermi dietro la fila di bottiglie che divide in due il tavolo, una barriera dalla quale credevo di essere interamente salvaguardato, ma che invece era destinata ben presto a qualificarsi come inutile. Il barman si accomoda insieme a noi e ci invita a deliziarci di quanto creato dalla propria versatile abilità. Il sapore è buono, quasi delizioso, e proprio mentre tutti guardiamo lui, Nicola si alza in gesto benedicente e causa il fatto. Mi rovescia addosso un bicchiere intero di quel ben di dio, che finisce puntualmente sui miei pantaloni e sulle mie cosce.
Per un’intera serata ho puzzato di Aperol, proprio io che difficilmente tocco alcool. Nicola non si è nemmeno scusato e ha finto che tutto fosse come sempre, lamentandosi addirittura dell’odore che mi trascinavo dietro. Io sono stato l’unico a rimanere senza aperitivo e devo ancora riprendermi dallo shock. Qualcuno di voi può cortesemente metter in ammollo nella sua tinozza i miei pantaloni di lanetta, o quantomeno consigliarmi come pulirli, dal momento che la mia lavanderia di fiducia è momentaneamente chiusa?
Solo perchè gli hai detto di non esagerare?
Un bel tipino! 😀
By: a77 on 16/03/2009
at 10:30
Mmmmm….le persone alte, magre e con i capelli sono detestabili agli occhi di chi è basso, grasso e calvo. Ovviamente se il calvo in questione non è dotato di sufficiente autostima. Io lo inviterei a casa mia e gli preparerei una pozione simile, assolutamente analcolica,mi assicurerei che le macchie che provoca siano indelebili, e gliela rovescerei elegantemente sui suoi di pantaloni. A quel punto, se non capisce, è scemo.
Non so poi, però, cosa direbbe Antonella….
By: Miss Kappa on 16/03/2009
at 10:45
guarda il lato positivo: se oltre a prendere l’aperitivo aveste anche cenato a casa, magari rischiavi di essere annaffiato dal brodo bollente…
By: cristina on 16/03/2009
at 12:24
Alla faccia dell’amico!!!!!!!!!!!!!!! ahahahhahahhaha uh mamma fossi in te lo inviterei a prendere qualcosa da bere a casa tua………….. una bella cioccolata calda!!!!!!!!! 🙂
By: Anna on 16/03/2009
at 12:25
E’ bello sapere che a questo mondo qualcuno è più basso del sottoscritto. Sabato sera ho passato la serata con alcuni amici, ex giocatori amatoriali di basket, ed ho molto conversato con una ragazza, bella e colta, che però alla fine ha dovuto chinarsi, per depositare un bacio di saluto, sulla guancia di questo tizio alto solo 170 cm.
By: El Eternauta on 16/03/2009
at 13:02
Sana lavanderia e la prossima volta stai a distanza di sicurezza lol 🙂
By: Daniele Verzetti, Rockpoeta on 16/03/2009
at 13:57
Per il discorso iniziato sul mio blog, potrei proporti di portarli a casa mia: sono la maga smacchiatrice. Ma sei a Jesolo???
Lontanuccio, mi sa. 😐
By: testa bislacca on 16/03/2009
at 13:58
Dai qua, con tutto il bucato che ho da fare appena tornato non mi spaventa certo un paio di pantaloni in più 😉
By: duhangst on 16/03/2009
at 15:13
ma solo io ho letto fra le righe una fisiologica quanto potente gelosia? 🙂
By: lucia on 16/03/2009
at 16:05
(non da parte del nano verso fabio, piú il contrario)
By: lucia on 16/03/2009
at 16:05
all’inzio, dal titolo e dalle prime righe, mi ero abbastanza preoccupato…
ma alla fine un po di aperol si può tollerare
cmq anche io come lucia, ho letto qualcosa di diverso in questo rapporto con basso informatico
By: salvogullotto on 16/03/2009
at 17:31
Non è che Nicola è un po’ geloso di te?:-)
Cmq per i pantaloni ammollo con perlana e va via tutto!
Un abbraccio grande,grande e un sorriso (^_^)
By: vulcanochimico on 16/03/2009
at 18:28
adesso… io che c’ero devo ridimensionare il tutto!!!
mettete sotto radice quadrata e forse ci siamo 🙂
a parte il fatto che non ci si intromette sulle dosi del barman – che per quanto mi riguarda erano alquanto modeste!!! – e a parte che non hai evidenziato una cosa importantissima, cioè quanto era buona la torta di ANTONELLA (!!!) – che Nick aveva con molto sacrificio risparmiato dalla sera prima proprio per te! -… a parte tutto, la sottoscritta si era offerta di lavarti pantaloni! Se poi tu dovevi uscire per la riviera jesolana con addosso i pantaloni di Nick… che problema c’era… facevi finta di aver pantaloncini e via!!!
By: Anto on 16/03/2009
at 18:47
Il fatto che ti sia ricordato di me durante il tuo master mi lusinga ;)!!!
Per i pantalomi io andrei sul sicuro: in una lavanderia a pagamento…
By: Ossidiana on 16/03/2009
at 18:48
pantaloni di lanetta non li mandare a me che senno’ ti si infeltriscono tutti (non sono certo la migliore delle casalinghe)!
By: Roberta on 16/03/2009
at 19:18
Una lavanderia risolverá il problema!
Comunque io una fetta di torta di Antonella me la farei, giusto per assaggiare ed esprimere un giudizio eh, 🙂
By: Tinuccia on 16/03/2009
at 19:20
Hai presente quei “pertugi” utilissimi nelle mura medeivali dai quali gli assediati versavano tinozze di olio bollente sul nemico? Dalle mie parti ce ne sono un paio…invitalo ad una gitarella, al resto ci penso io 😉
By: Tzugumi on 17/03/2009
at 08:12
AAA aperò l che acquisto… Nicola!
ma com’è che ne i tuoi racconti tu sei sempre la vittima? Per i pantaloni… io aspetterei che riapra la lavanderia… o cercane un’altra…
Non voglioaggiungere danno a danno…
tanti sorrisi…
Fly
By: Fly on 17/03/2009
at 09:09
Sento puzza di D I S P E T T O … eppure pensavo che solo noi donne pensassimo a certe cose 🙂
By: Juliet on 17/03/2009
at 09:24
e come avresti spiegato, alla pattuglia della polizia, che il tasso alcolico era stato superato dai tuoi pantaloni e non da te? 🙂
Fantastico. Ho immaginato la scena e ho sorriso. Credo ci sia stato una sottile vendetta da parte di Nicola nel suo gesto “involontario”, no?
A presto carissimo. Passo a leggere il resto…
By: fox on 17/03/2009
at 10:21
premesso che la cosa più bella, a parer mio, quando ci si ritrova con gli amici giusti è proprio l’aperitivo
Nicola deve essere maestro in questo, stuzzichini perfetti che alla fine diventano un pasto fatto e finito, con contorno di chiacchiere e risate
diciamo…l’occasione per tornare ai vecchi tempi, o per raccontarsi cose che in altre occasioni non si direbbero mai…
bellissimo 🙂
per i pantaloni…
figliolo, (predichiamo insieme), attaccata ad essi troverai sicuramente un etichetta con dei simboli
se quella raffigurante una vaschetta è barrata con una x allora non puoi far nulla per sistemare il danno…
se invece non è barrata, (potrebbe avere la scritta 30° che stà ad indicare la max caloria consigliata dell’acqua), ecco allora tu puoi compiere il miracolo
riempi un secchio con acqua fredda, aggiungi quel liquido che sicuramente la mamma nasconde nell’armadio dei detersivi, versane un pochino sulla macchia, strovina e lascia in ammollo…
logicamente dopo che li hai tolti…
ecco fatto…il miracolo è compiuto…
certo che se ti fermavano per un controllo finivi diretto dietro le sbarre 😀
By: Irish Coffee on 17/03/2009
at 12:13
Decisamente non ha un futuro da barman!
un saluto Mr Fabio!
Daniel
By: Daniel on 17/03/2009
at 13:05
Adoro gli aperitivi che per me non sono mai senza alcool, ma ho diversi amici astemi e ho sempre rispettato la loro esigenza, come quella di non far uscire di casa mia tutti ubriachi.
Gli sarebbe costato tanto dirti di farti gli affari tuoi, ma intanto prepararti un apertivo analcolico? Se uno ci sa fare sono buonissimi anche quelli
By: Mauro Biancaniello on 17/03/2009
at 16:07
🙂
By: Dedy on 17/03/2009
at 18:48
lo dovevi addolcire con la torta di mele!
By: flammula on 17/03/2009
at 21:26
Ciao Fabiuzzo,
ma quante ne combini..
By: daniele on 17/03/2009
at 23:42
Mi sa tanto che Nicola ti ha giocato un piccolissimo dispetto… sarà forse un pò di gelosia???
Un salto Fabio e buona giornata.
By: Gabry on 18/03/2009
at 07:35
Mi sa che Nicola non ti ama molto…sicuramente è molto preparato sugli aperitivi, magari pecca un po’ in socializzazione, e non dire che è un difetto degli informatici o ti picchio! 😛
By: (Lady).Chobin on 18/03/2009
at 09:29
Ma povero!
Io da quando vivo sola sto facendo molti esperimenti con le mie lavatrici… se vuoi posso includere anche i tuoi pantaloni in questi test sperimentali… magari te li restituisco di un altro colore, chi lo sa… e magari potrebbero anche piacerti di più poi! 😀
Scherzi a parte ti lascio il mio saluto…
Buona giornata!!!
Noemi 🙂
By: demi4jesus on 18/03/2009
at 11:52
uè, qua tra chi ti deve invitare a cena, chi ti deve stirare la camicia, chi ti deve inamidare, e insomma, che siamo un popolo di asciugatrici????:-)
By: gittiepoi on 18/03/2009
at 12:16
Il sospetto è che che l’amico alchimista non ti abbia in simpatia: forse quella tavola imbandita era un tentativo di farti perdere la linea e forse anche i capelli….
quanto ai pantaloni purtroppo la lanetta va lavata a secco e non ti resta che aspettare l’aperrura di qualche lavanderia……Ciao :-))
By: specchio on 19/03/2009
at 11:02
ok che abbia sfidato il tuo consiglio.
ok che ti abbia versato il bicchere addosso
ok che non si sia scusato
ok che poi ti abbia preso in giro che puzzavi
ma nn offrirti un altro giro, quello no. Inscusabile 🙂
By: palbi on 22/03/2009
at 01:38