Ho scoperto che anche i prof piangono, e non solo gli studenti. Come lo so? Beh, perché il pianto è il mio, e il prof sono io.
Ieri mi accorgo di punto in bianco che sulla mia scrivania c’è una lettera. Mi è stata recapitata sabato, ma i miei me l’hanno data solo nel primo pomeriggio domenicale, perché se n’erano dimenticati. La sbircio un attimo, stranito per la posta inaspettata, e quando leggo il mittente, per poco non ho un colpo. E’ una ragazza. Una mia alunna di ben 8 anni fa, della quale non avevo più notizie. E mi ha scritto una lettera, in un giorno di febbraio in cui il suo ricordo, per quanto vivissimo, stava quasi per trasbordare nel settore dei ricordi definitivamente chiusi.
Apro la lettera non senza curiosità. Si è ricordata di me dopo tanto tempo… Che strano. E che bello al tempo stesso.
“Caro prof,
probabilmente ricevere questa lettera le suonerà inaspettato. Non so se si ricordi ancora di me, ma spero che la mia figura inizi a poco a poco a prendere forma nella sa mente, come quando si ritrova una vecchia foto dimenticata tra le pagine di un libro e si cerca di riconoscerne i protagonisti. Mi scuso se soltanto ora, dopo tanto tempo, ho impugnato la penna ed ho iniziato a dar vita a questo foglio bianco. Mi scuso e mi spiace.
Spesso ho pensato a quanto sarei diverrsa, se lei non avesse il incrociato il mio percorso, quell’anno. Caso? Buona sorte? O semplicemente fortuna? Gli antichi la ritenevano una forza davanti a cui nulla può resistere e ribellarsi, ma ad ogni modo, qualunque sia il significato che vogliamo attribuire a questo fato, io personalmente mi trovo a doverlo ringraziare.
Ho sempre pensato che noi ragazzini di allora ci fossimo comportati con un bel pizzico di ingratitudine nei suoi confronti. Ha saputo darci tanto, prof. Davvero tanto. E dopo quell’anno la maggior parte di noi è scomparsa. Forse era il corso naturale delle cose, sebbene noi ragazzini riuscissimo a cogliere l’eccezionalità di un nuovo sapere giunto da poco. Ricorda quando entrava in classe e ci faceva ascoltare melodie a cui noi dovevamo abbandonarci lasciando libera l’immaginazione? Ebbene, vorrei cercare di spiegarle cosa penso abbia fatto per me durante quel periodo passato insieme. Un viandante raccoglie una conchiglia che per qualche strana ragione cattura la sua attenzione. Si china e la salva dall’andare e venire dell’onda, sottraendola così ad un destino di mare. La tiene stretta nel pugno quella conchiglia, nel tepore della sua mano. Chiusa. Ma lei non ci ha solo raccolti e tenuti nel suo palmo. Lei ci ha anche parlato. Mi è parso cercasse ascolto, che volesse far comprendere, trasmettere cose importanti che aveva scoperto, per condividerle con tutti noi. Mi sembra ancora di rivere il suo volto commosso quando C. le ha detto, forse con troppo impeto ed irruenza, “siamo noi la sua famiglia”.
Ora non so se lei sia sempre la stessa persona di sei anni fa e se il tempo e le circostanze abbiano modificato l’immagine che ci eravamo creati di lei. Molte cose saranno cambiare, io stessa non mi riconoscerei più di tanto nella ragazzina di 13 anni che ero all’epoca. Ad ogni modo mi piacerebbe sapere cosa sta facendo ora, se ami ancora la musica di Loreena McKennitt, il cinema, le letture. Mi piacerebbe, ecco… sapere com’è il mio prof di Lettere, oggi…”
E io, dall’alto della mia presunzione, auguro ad ogni insegnante di ricevere un giorno una lettera così. Perché non ho nessuna paura a confessarlo. Ho pianto per parecchi minuti, prima di fiondarmi al telefono per rintracciare la mia alunna, della quale io stesso mi sento alunno e non insegnante.
La tua è una professione “delicata” Fabio e questa lettera ne è dimostrazione.
Anch’io ho un ottimo ricordo della mia prof. di lettere delle superiori, ricordo che nel biennio ci fece studiare alcuni autori del Novecento (e questo in un istituto tecnico commerciale era alquanto insolito) perchè dopo, diceva lei, nel programma del quinto anno avrete la testa solo per le materie oggetto dell’esame di maturità e sorvolerete su tutto il resto. Grazie a lei ho apprezzato ed ascoltato Saba, Montale, Joyce, Beckett…
Pagine e pagine di analisi logica e grammaticale che per molti non avevano senso ma che io amavo, perchè lei sapeva farcele amare, sapeva rendere “lieve” ogni regola, ogni coniugazione di verbi, ogni sintassi.
Ecco perchè parlavo di “professione delicata”, perchè l’insegnamento (quello vero) non è quello circoscritto al perimetro della cattedra, bensì quello che esce fuori dall’aula, quello che ci portiamo a casa, quello che resta con noi a dispetto del tempo che passa e dei luoghi o delle persone che cambiano e si avvicendano nella nostra vita.
By: Elle on 23/02/2009
at 12:25
Ci credo che hai pianto! E’ una lettera magnifica! 😉
By: a77 on 23/02/2009
at 12:33
stupenda,poi questa ragazza scrive davvero bene,chissà chi le ha insegnato così 🙂
queste sono le grande soddisfazioni della vita,quelle che ci toccano l’anima e che ci ricordano che non solo i GRANDI riescono a a fare grandi cose..
By: Valeviola on 23/02/2009
at 12:54
Questa è senzìaltro l’ARTE dell’insegnamento: e te ne accorgi solo col tempo. Hai ricevuto tanto da prof eccezionalemente dediti allla loro Arte di stare con gli alunni e ne erediti le peculiarità; e tu, a tua volta, le trasmetti ai tuoi alunni quando diventi mestierante di quell’Arte. E’ un po’ come la trasmissione delle caratteristiche genetiche: prima o dopo le peculiarità vengono fuori, quello che hai trasmesso si vede oggettivamente come un dato scientifico.
Aspetta ancora, caro, e vedrai che qualcuno verrà a trovarti per presentarti la sua famigliola, il suo bambino e magari ancor di più ti sorprenderà dicendoti che ha conseguito la tua stessa laurea. Mi è già capitato di commuovermi di fronte a situazioni del genere e mi capita amcora quando mi giungono lontani saluti, visite, e, puoi giurarci, è difficile restarne indifferenti. Si resta spiazzati ogni volta.
Chissà se ti commuovi al ritrovamento di qualche amicizia perduta….
By: rosasospirosa on 23/02/2009
at 13:21
Deve essere davvero una sensazione stupenda… e tu meriti in pieno tutte quelle parole, anche se…ma sei proprio sicuro di essere più giovane di me? Qual’è il tuo segreto? Hai per caso scoperto come raddoppiare le ore in una giornata??? Sai com’è…non mi tornano i conti 😉
By: Tzugumi on 23/02/2009
at 14:00
ti auguro di riceverne tantee tante altre di lettere così belle dai tuoi alunni! perchè te lo meriti, perchè hai saputo instillare nei tuoi studenti il vero valore della comunicazione…
By: leucosia on 23/02/2009
at 14:10
Sniff, sono commossa, davvero! Pensa che poco tempo fa è deceduto il mio vecchio prof di italiano delle medie, tale Cianci Gatti, ottimo insegnante nonchè famoso suonatore di armonica ma soprattutto persona che mi ha insegnato molte cose sulla vita. Tempo fa era nata l’idea che mi sarebbe piacuto rintracciarlo per ringraziarlo di tutto ciò, ma poi certe cose le rinvii, le dimentichi finchè un bel giorno ti accorgi che ormai è troppo tardi. Allora dalle pagine di questo blog voglio ringraziare tutti coloro che con amore, passione e dedizone svolgono ed hanno svolto questo difficile lavoro ed auguro alle mie figlie di incontrare persone come voi durante il loro percorso formativo!
By: mangrovie on 23/02/2009
at 14:55
Emozionante..ti capisco perchè queste sono le uniche gratificazioni vere che abbiamo nella scuola.
Sì,anche i prof piangono…ma di gioia!
Un abbraccio
By: vulcanochimico on 23/02/2009
at 14:58
Una lettera a cui non si puo’ che rispondere con le lacrime, e non con parole, che sono limitative.
Continua cosi’, ad essere presente e partecipe nelle vite dei tuoi alunni, che se anche non ti scrivono lettere cosi’, condivideranno comunque i pensieri di questa tua alunna.
Pero’, ogni tanto, sentirselo dire fa un gran bene! 🙂
By: navide on 23/02/2009
at 15:37
Bellissima dimostrazione di quanto sia importante la figura di un insegnante nella vita dei giovani. Davvero belle parole emozionanti.
By: Anna on 23/02/2009
at 16:06
Sono contenta, si vede che come prof. sei bravo, carismatico e coinvolgente; come collega invece… 😀
By: Ausilia on 23/02/2009
at 17:55
questa è una delle vere soddisfazioni professionali.
molte volte, anche una pacca sulle spalle, farebbe bene, ma tanti ritengono di aver finito il loro dovere, nel momento in cui pagano uno stipendio e non è così
By: salvogullotto on 23/02/2009
at 18:41
Tenerone…allora non siete tutti carognoni come mi ricordavo io!? 🙂
By: nadiaflavio on 23/02/2009
at 18:48
Bellissima la lettera di questa tua ex alunna e capisco la tua commozione, ma se ti è arrivata vuol dire che tu ci metti l’anima nel tuo lavoro.
Io penso che una lettera così ti ripaga di tutti i torti subiti in questi anni di insegnamento sia dagli alunni che dal tuo datore di lavoro, vale a dire lo stato.
Un saluto Fabio e buon Carnevale!
By: Gabry on 23/02/2009
at 20:39
Io non ho molti buon insegnanti da ricordare con tanta nostalgia.
Diciamo nessuno, forse mezzo.
Spero un giorno di ricevere anch’io una lettera così.
Ora goditi la tua.
Erica Lee
By: Erica Lee on 23/02/2009
at 22:30
Veramente una grandissima soddisfazione, non è mai facile lasciare qualche cosa di bello di noi aglia altri. Complimentoni.
By: duhangst on 23/02/2009
at 22:49
A chiunque farebbe piacere ricevere una lettera così. E’ davvero una grande soddisfazione. Sono pochi gli insegnanti che riescono ad arrivare dritto al cuore degli alunni.
By: Laura on 23/02/2009
at 23:08
Questa bella lettera dimostra che abbiamo a che fare con un buon insegnante. Io con gli insegnanti delle medie ho un po’ tagliato i ponti. Mentre vedo ancora la maestra delle elementari e prof del lice. Questo potrebbe dare l’idea di preadolescenza come fase più dura della vita?
By: ilMaLe on 24/02/2009
at 00:49
A UN PROF
come ho sempre intuito TU fossi,non mi stupsce più di tanto una lettera così e neppure il tuo pianto.Ti abbraccio con affetto e ti dico:”Sii orgoglioso di SENTIRE così e di trasmetterlo quale semeza in terreni fertili.Bianca 2007
By: Bianca 2007 on 24/02/2009
at 07:33
…evidentemente sei una persona speciale!!
e forse conta anche il fatto che tu sia giovane, quindi, più vicino ai tuoi alunni.
sarà per questo che non rimpiango nessuno dei miei (veeeeeecchi) prof (dalle elementari al liceo).
By: cristina on 24/02/2009
at 12:15
A dire la verità rimpiango anch’io un prof di lettere del liceo. Era un prete (il liceo era statale) ed ha avuto il dono di far nascere in una zucca vuota come la mia, l’amore per le lettere ed il teatro (per la musica ci aveva già pensato mio padre).
Congratulazioni davvero!
By: El Eternauta on 24/02/2009
at 13:16
Complimenti, Fabio, hai lascito davvero un ricordo indelebile in quella ragazza. Chissà, forse era perfino un po’ innamorata di te?! 😉
By: pensierini on 24/02/2009
at 14:55
Caro Fabio,
sono anch’io una prof di Lettere e condivido il pensiero di molti commentatori: se hai lasciato nella mente di un’allieva un ricordo così tenero, sei davvero un bravo prof! 🙂
A me capita di essere fermata per strada da ex allievi, che alle volte nemmeno ricordo, e mi fa sempre un enorme piacere sentire l’affetto che riescono a trasmettere e la stima che dimostrano quando ricordano i “bei tempi che furono”. Quello che, invece, mi ferisce è l’indifferenza, oltre che la maleducazione, degli ex che ancora girano per la scuola (tipo quelli che ho “lasciato” alla fine del biennio) e nemmeno mi salutano, anzi girano la testa dall’altra parte quando mi vedono.
Io ho iniziato ad insegnare quand’ero molto giovane – e allora dimostravo anche molti anni in meno 😦 – e a volte mi aspettavo qualche “bigliettino” nascosto fra le pagine del tema d’italiano. Mi è successo una sola volta di trovare una letterina; la frase che meglio ricordo era “Non so se riuscirà mai a capire cosa provo per Lei” … beh, non ci crederai, ma questa quasi-dichiarazione d’amore era firmata da una ragazza! Oggi, probabilmente, reagirei diversamente, ma allora ho fatto finta di nente, tanto è stato grande l’imbarazzo.
Per concludere, ricorda che “ogni piccolo uomo o ogni piccola donna diventa grande quando lascia di sé un segno indelebile nella mente di chi ha incontrato nel viaggio chiamato vita” … la citazione è mia!
Ciao ciao. Marisa
By: marisamoles on 24/02/2009
at 15:56
Wooww che bello ricevere una lettera così … penso sia una grande e bellissima soddisfazione che fa dimenticare i momenti più tristi o demotivanti. Penso sia una grande vittoria per un insegnante e lo sarebbe per ogni lavoratore che riceve una gratificazione (in senso morale intendo). Secondo me ricevere una lettera così significa aver fatto e lasciato veramente tantissimo a dei ragazzini di 12/13 anni che di solito hanno altro per la testa … questo dice molto di te! Congratulazioni!
By: Justine on 24/02/2009
at 19:15
Immagino sia stata una bella soddisfazione davvero.
Pensa che io, invece, al mio professore di italiano del secondo liceo (classico) ancora oggi spedirei, volentieri, una lettera-bomba.
Quello che ti è accaduto dimostra chiaramente che ci sono insegnanti che non trasmettono ai ragazzi solo nozioni e sapere, ma anche amore.
By: testabislacca on 24/02/2009
at 21:06
credo che se un giorno tu avessi qualche ripensamento per la professione che hai scelto, qualche dubbio, qualche delusione, basterà che tu rilegga questa lettera per capire che se anche uno solo dei tuoi alunni ha capito quel che volevi dire ne sarà valsa la pena
io sto bene prof
un abbraccio
e tu come stai?
mandi
By: strega Athena on 24/02/2009
at 22:03
bellissima e toccante… una lettera del genere non lascia indifferenti neanche i cuori di ghiaccio.
Eppure ho la sensazione che sia stata tratta da qualche libro letto in giro non molto tempo fa
By: piccalilly on 25/02/2009
at 00:06
Wow, Fabio…e’ sempre bellissimo leggerti!
By: Roberta on 25/02/2009
at 03:18
Che le hai risposto? Ami ancora la McKennit? Immagino di si…
Credo che queste siano soddisfazioni che non hanno prezzo. Ineguagliabili. Vuol dire che qualcuno sa far bene il suo lavoro e non lo tratta come un lavoro.
“Siamo noi la sua famiglia”… bellissimo. Non ho parole… altrimenti va a finire che mi commuovo con te!
Sei un grande uomo, ma penso tu lo sappia già…
A presto.
Fox.
By: fox on 25/02/2009
at 10:40
Che soddisfazione! Ecco cosa intendevo l’altra sera a tavola quando dicevo ai miei figli, che mi guardavano come fossi una marziana, che fare l’insegnante e’ un mestiere bellissimo.
Bravo, Fabio!
By: Artemisia on 25/02/2009
at 13:54
Hai fatto un buon lavoro coi tuoi ragazzi….questa ne è la prova!
By: suysan on 25/02/2009
at 17:49
Prova che non si smette mai di imparare..
By: Ossidiana on 26/02/2009
at 08:46
E’ una magnifica lettera. Avrei anch’io qualcosa da dire a un paio di miei prof. delle superiori che mi hanno permesso di vedere le cose sotto un’altra ottica…chissa se prima o poi scriveò loro una lettera… o forse un post 😀
By: (Lady).Chobin on 26/02/2009
at 09:03
io penso che anche tu come questa alunna in questi anni sei migliorato, si cresce e di norma si migliora
vedi che ti stupisci, io un pò meno di te
sarà l’età….
da ragazzini ci vengono dette tante cose giuste di cui dovremmo far tesoro, ma al momento, è normale, non ci diam peso, non ci facciam nemmeno caso
mentre si cresce però arriva sempre il momento in cui risuonano dentro di noi parole sentite anni prima, a volte non ci ricordiamo quanto prima e nemmeno da chi sono state dette
credo che capiti spesso
questa ragazza ha avuto la fortuna di ricordare e ancor di più si è sentita in dovere di ringraziare per quegli insegnamenti che dopo anni son tornati utili
i complimenti te li meriti, non è facile lasciar buone tracce di se stessi, tu lo sai fare
ps. spesso do torto a quelle mamme che van contro ai professori, sicuro il marcio cè ma sicuro cè anche molto di buono
tu ne sei l’esempio.
By: Irish Coffee on 26/02/2009
at 13:56
Sei un prof. fortunato!
By: xeena on 26/02/2009
at 16:10
è diventata una donna davvero sensibile,e tu hai contribuito a renderla tale^^
By: tania on 26/02/2009
at 16:33
Ciao! Beh, un po’ ti invidio…non ho voluto insegnare, non lo farò mai, non ne avrei la tenacia, complimenti, peccato non aver tredici anni ed essere tua alunna.
By: Zambra on 26/02/2009
at 21:15
penso alla mia prof di italiano, e a quante olte la nominiamo io e Valeviola.. certi insegnanti ti insegnano a vivere, ad ascoltare a capire.. non avevo dubbi tu fossi uno di quelli. Chissà forse un girono scriverò pure io una lettera così.
By: Gio on 27/02/2009
at 13:11
so per certo che hai meritato non solo questa lettera ma anche il ricordo grato di tutti quelli che non ti scrivono
con grandissima stima, marina
By: marina on 27/02/2009
at 15:11
Ora verra’ da piangere anche a noi!! Ma dove sei finito???
By: navide on 27/02/2009
at 16:22
Mi concedi un pizzico d’invidia? E’ talmente vero quanto scritto, e sentirselo dire è bellissimo! Quando ricevo l’abbraccio di un mio ex allievo mi commuovo perchè, in un’epoca in cui la scuola ed i docenti sono sotto il tacco delle scarpe della società, sentire che si è dato qualcosa che poi ritorna è un vero toccasana. Un abbraccio, Anna
By: AnnaSerenity on 27/02/2009
at 18:49
che bello! lo dico sempre che insegnare ai giovani è la più bella professione che si può fare! ne sono sempre più convinta. chissà quanti dei tuoi studenti non hanno ancora avuto il coraggio, il tempo, la pazienza, di scriverti! ciao
By: ortensia on 28/02/2009
at 00:06
Sereno fine settimana Fabio!
By: Gabry on 28/02/2009
at 06:48
meravigliosa……….alla fine del post i miei occhi erano bagnati.saluti
By: volipindarici on 28/02/2009
at 13:39
Ciao fabiuzzo..
Sono odontotecnico con maturità magistrale.
Credo che nella terza parte della mia vita insegnerò a che lo desideri l’ arte delle forme dei denti..
Ciao
Passa a trovarmi:ti piacerà
By: daniele on 28/02/2009
at 22:21
Le soddisfazioni della vita non sono quelle cercate ma solo quelle inaspettate.
Quando sarai vecchio potrai risponderti con dolcezza alla domanda:
cosa ho fatto di buono sino ad ora?
By: ludiel on 28/02/2009
at 22:37
Ricordo con affetto alcuni tra i miei insegnanti, alcuni hanno saputo trasmettermi la passione per certe materie, altri invece sotto il profilo umano. Di uno, in particolare, si è creato un rapporto umano che dura tuttora e mi ricordo che quando si è iscritto a Facebook è stato sommerso da “richieste di amiciza” di molti alunni. La tua lettera, quello che è successo al mio (ex) professore stanno ad indicare come un insegnante possa cambiare la vita di una persona, come questi divenga una parte integrante di una vita di una persona.
Complimenti, Fabio, sei riuscito a lasciare un segno mentre altri si sarebbero limitati ad eseguire il proprio lavoro.
By: Mauro Biancaniello on 01/03/2009
at 08:15
In questi anni di fase adulta mi mancano quei consigli, di maestri , di un prete o di uno zio. Consigli gratuiti, a volte buttati lì ma indispensabili per la mia sopravvivenza. In quei momenti mi sono fidato ciecamente di questi adulti e loro sono vivi ancora in me. Non bastano i soli genitori a formare una persona. Bye
By: Vate on 01/03/2009
at 14:22
Ho pianto anch’io anche se non sono una professoressa… studente forse… anche se ho superato l’età mi sento sempre alunna…
Che soddisfazione grande… meritatissima credo… le parole della tua allieva dicono molto sulla tua capacità di condividere il sapere ed innamorare le persone alla conoscenza…
Complimenti, la tua professione è speciale… ha un compito difficile… formare nuove menti, ma soprattutto persone….
Ma questo non è il sogno di cui mi scrivevi..
Questa è splendida realtà…
Un sorriso commosso…
Fly
By: Fly on 01/03/2009
at 19:55
Queste sono le cose per le quali vale la pena dannarsi dietro e davanti una cattedra.:)
Mk
By: Monica on 01/03/2009
at 20:07
ok io avro’ anche una soglia empatica praticamente azzerrata, ma giuro che alla fine del post avevo gli occhi lucidi pure io. Sono molto contento per te e per quella tua studentessa. Davvero
By: palbi on 01/03/2009
at 20:53
mi unisco alle parole degli altri commentatori..c’è poco da aggiungere..
bravissimi tutti e due..
By: Ale on 04/03/2009
at 16:08
quale miglior riconoscimento per il proprio operato?
Le mie lacrime si uniscono alle tue.
ti abbraccio forte
By: mistral on 05/03/2009
at 09:15
Bravo Fabietto!!!! e di stellette sul bavero ne hai anche tu!!!!! (ricordi il mio post?!) Queste lettere, questi riscontri ci fanno capire che facciamo bene il nostro lavoro, anche se nessuno sembra accorgersene! e invece ognuno di noi, mettedo il cuore in quello che fa, lascia un segno importante!!!! sono felice per te e per i tuoi allievi!
By: eiffel on 12/03/2009
at 10:18
Caro Prof. Fabioletterario,
passo di qua oggi per la prima volta.
Mi sono piaciuti molto i suoi post, sono una lettrice appassionata e ho trovato i suoi ricchi di humor e contenuti.
Complimenti!
La leggerò spesso e mi permetto di inserirla tra i miei link
By: Valentina on 14/03/2009
at 00:24
Ah dimenticavo complimenti per la foto della bellissima piazza Djemaa el- Fna a Marrakesh…Uno dei miei posti preferiti al mondo….
By: Valentina on 14/03/2009
at 00:31