Per i non addetti ai lavori, è meglio chiarire subito che ogni volta che in classe si pone una domanda è sempre meglio aspettarsi di tutto tranne che la risposta corretta, e in questo modo si eviteranno inutili e soverchie aspettative. E, dall’alto della mia esperienza di ormai ben otto anni di insegnamento, un’altra considerazione mi sento di dispensarla senza remore: mai credere che i risultati degli alunni siano la controprova della didattica del docente, così come nel caso dei figli per i genitori, perché altrimenti cadremmo tutti in depressione.
Qualche giorno fa, durante l’ora di Letteratura, avevo affrontato il tema del Fantastico (ed anche della Fantascienza) con la presentazione dell’Orlando furioso dell’Ariosto. Certo, non si trattava affatto di una scelta dettata da me bensì dalle proposte dell’antologia, che, come tutti noi sappiamo, non è fatta per avvicinare l’alunno alla lettura, bensì per allontanarlo e scoraggiarlo, viste le scelte assurde che vengono sbattute lì senza troppi pensieri. In ogni caso, la lezione si era dipanata in un clima piuttosto sereno, fatto di torte sbocconcellate per festeggiare un compleanno, di battute sul fatto che ovviamente l’Ariosto si era chiaramente ispirato ad Harry Potter (chissà poi perché) nella tipologia narrativa, per finire con la considerazione che Orlando combatteva non contro i Mori bensì contro Moicani (e non so davvero da dove sia saltata fuori questa battuta). Quindi, siamo passati alla lettura del testo, durante la quale i miei animaletti sono stati in silenzio. Strano, ho pensato, tutti zitti durante una lettura decisamente poco lineare e interessante pe la loro età. Solo dopo mi sono accorto che la loro attenzione era determinata dal fatto che aspettavano una seconda fetta di torta, alla faccia della mia gola arsa dalla spiegazione, che tentava di essere il più accattivante possibile, quasi sfiorando la mimica.
Alla fine, la lezione arriva all’epilogo, con tanto di seconda fetta di torta di compleanno e una buona dose di palpebre coraggiosamente mentenute salde e aperte, se non altro per farmi contento e dimostrare apprezzamento per aver insistito ed essermi dimostrato tenace nel non cedere alle lusinghe del: ma tanto sono troppo piccoli per capirlo, dal momento che sappiamo bene che più glielo si dice, più quelli rigetteranno ogni altra proposta che non li rispetti in toto nella loro fanciullesca adultità. Orlando è arrivato là dove doveva arrivare, e Ariosto pare esser stato assimilato senza facilitazioni, il che sembra addirittura improbabile, visti i trascorsi.
Fatto sta che ieri decido di interrogare. Premetto che, nelle mie materie, non esistono interrogazioni programmate né tantomeno avvisi di interrogazione, perché interrogo sempre e comunque, pertanto, conoscendo le mie regole, tendenzialmente i miei alunni sono preparati. Ma quando è destino, è destino: anche il più bravo, anche l’alunno più preparato e studioso, può sparare la cavoalta più grande di questo mondo, e, come dicevo prima, non ci sono santi che tengano. E, una confessione devo farla, quando queste occasioni si presentano, mi si apre il cuore, perché salta fuori la loro pi spontanea e primordiale fanciullezza, tanto spensierata quanto fantasticamente comica.
“Allora, l’altro giorno parlavamo di quell’autore di cui non ricordo il nome e che abbiamo legato al tema del fantastico…” La butto là, nella speranza che qualcuno si ricordi al volo il cognome in questione. Eppure, niente da fare. Silenzio di tomba.
“Nessuno se lo ricorda? Quello che ha scritto di Orlando..”
“L’Orlando arrabbiato” puntualizza Pierino.
“Sì, era molto arrabbiato e quindi era furioso, se vogliamo essere precisi – dico -, ma nessuno nessuno si ricorda di chi sto parlando?” Insisto.
Dopo attimi di profonda esitazione, qualcosa pare muoversi laggiù, in ultimo banco. Sì, è una mano. Una mano che coraggiosamente si alza. Si alza e chiede di avere diritto di parola, perché sembra che qualcosa nella testa si sia illuminata.
“Prof, non mi ricordo bene il cognome, ma se non sbaglio è quello che dopo aver scritto l’Orlando furioso ha inventato le bustine insaporitrici da mettere sulla carne per il barbecue… (Ariosto, ndr.)”
Una cosa è certa. Forse, visto che si parla tanto di competenze, il mio alunno non possiederà le competenze in ambito storico, ma certamente è competente nell’ambito culinario…
Fantastico! 😀
Una volta ho sentito citare il titolo dell’opera in questione in modo un po’ diverso dal solito “Ludovico il furioso”.
Peccato che a mischiare nomi e titoli sia stato un diciottenne. Tragico e sconfortante, davvero! 😦
Antonella
By: a77 on 12/11/2008
at 14:06
😀 !!!!!!!
Quell’alunno fantastico sa tanto della mapina a 7 anni!!!!
Ciao Fà!
By: Mapina on 12/11/2008
at 14:24
Beh il tuo alunno aveva incamerato. Ha utilizzato un modo fantasioso di esercitare la memoria ma avidentemente ha legato Ariosto alle famose bustine 😉 Ce l’aveva sulla punta della lingua ma non gli veniva, cosi ha usato la sua fantasia per indurre la memoria a tirare fuori ciò che sapeva 😉
Sior Maestro, nun stamo a guarda’ er capello mo eh!!!! 😀
By: raspa on 12/11/2008
at 14:27
ahahahaahahah ma è da mangiare di baciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!
ti invidio…..tu hai a che fare con il massimo della spontaneità io con il massimo della falsità….forse è meglio se cambio mestiere.
Il problema prof è che io non riesco più a sentire alcuna fiamma da troppo tempo…e le fiammelle proprio non mi interessano…quindi mal comune mezzo gaudio quindi ti aspetto per un pique nique sulla mia isola….se non trovi la via a causa della nebbia chiamami che sai bene che ti tendo sempre la mano.
By: Morgana on 12/11/2008
at 14:59
Di letterati si può far a meno ma di cuochi no…..
By: Roberto/Quello di Alisea on 12/11/2008
at 15:02
Tu sei troppo buono!!! Io lo avrei fulminato!!!
Ti racconto invece l’ultima interrogazione che ho fatto in classe due giorni fa ad un tipetto molto tosto.
Era una reading comprehension con domande a cui rispondere.
-Leggimi la prima domanda, Pierino?-
Lui legge. Pronuncia “impronunciabile”, tono di voce da oltretomba, aria di strafottenza.
-Ora, prima di rispondere, prova a tradurre la domanda.-
Risposta: -Boo!!-. Mia replica: -Allora, leggi la risposta-. La legge: tutta giusta. -Pierino, come hai fatto a rispondere in modo giusto se non sai cosa chiede la domanda?-. -Boo, me l’ha fatta mia mamma!-.
E così via per ben 10 domande!!!
Devo sentirmi frustrata??!!
By: burberry on 12/11/2008
at 15:41
Che spasso…
By: Trinity on 12/11/2008
at 15:48
Se era una battuata, era geniale! 🙂
By: duhangst on 12/11/2008
at 16:09
Ma tu riesci a mantenerti serio quando ti dicono certe cose o scoppi a ridere??
Troppo bellini i tuoi alunni.
🙂
By: navide on 12/11/2008
at 17:05
la mitica antologia… a me piaceva sempre un sacco… un miscuglio di brani che ti corrompevano lasciandoti lì con in bocca “e poi? e allora?”, generalmente intensi e densi di cose.
vabbè io ero un’alunna un po’ strana, ma l’antologia… prof. è uno dei più bei libri di scuola…
By: liber on 12/11/2008
at 17:25
io ci sono abituato… pensa che ormai penso in sintonia con loro: leggendo il titolo del tuo post ho immediatamente collegato l’autore alle erbe (e non e’ detto che non ne facesse uso lui, visto il libro …).
Ricordi la scena del film La scuola, quando il prof Orlando chiede del Re sole?la ragazza risponde: quello de e pasticche pe a gola!
beh, a parte qualche sparuto caso (il mio personale croco nel polveroso prato…) la media delle risposte – in lingua poi, non ti dico i doppi sensi involontari – e’ questa…
ciao e grazie del passaggio collega.
By: Fabio r on 12/11/2008
at 18:44
Meraviglioso, è poco dire.
Rino, leggendo con culinaria attenzione
By: Rino on 12/11/2008
at 19:05
Ciao. Non insegno perchè sarei depressissima. Però ammettilo, ti danno un sacco di spunti per tener banco con gli amici 😉
Come chimico di queste chicche ne ho ben poche, e quelle poche sono, ahimè, molto per “addetti ai lavori”.
Ricordo un mio compagno del liceo che definì Mosè “l’uomo sul monte”. E il Cristo di Giotto, di cui l’Argan sottolinea il fatto che è dipinto non con una veste intera ma solo con un drappo ai fianchi, fu definito “il Cristo in mutande”. Ne ho un diario pieno. Poi, all’università, ho aggiunto chicche dei docenti, dovute a ponunce che dir maccheroniche sarebbe elogiarle, tra cui la reazione di “Steven-Former” (Steam-reforming). Trovala tu, se sei capace, la reazione di Steven e Fomer sul testo di impianti……..
I vostri studenti, un giorno, diverranno insegnanti, e non tutti lasceranno sui banchi la loro fantasiosa capacità di improvvisare!
By: ZAmbra on 12/11/2008
at 19:17
Ti ringrazio sentitamente per i complimenti che mi hai fatto… poi, detti da un prof di lettere hanno tutto un altro spessore… buona serata e torna a trovarmi! A presto… ciaooo
By: Odette on 12/11/2008
at 19:24
Non saprà molto di letteratura ma per quanto il mangiare…. credo che ne sappia già abbastanza….
Un saluto Fabio e buona serata.
PS- come sta la tua mamma?
By: Gabry on 12/11/2008
at 19:28
quando ero alle elementari ero io quel bimbo
io alla mia maestra ho detto la stessa cosa, sono passati trent’anni
meno male esiste ancora una coerenza d’ingenuità
By: Massimo on 12/11/2008
at 19:59
ciao collega (grazie del passaggio ..)
beh a me succede spesso si aspettarmi risposte del genere o peggio….
poi ho l’aggravente della lingua straniera con tutto il corollario di doppi sensi involontari…..
la scena che hai descritto mi ricorda cmq quella del film La scuola (di Luchetti) con silvio orlando che chiede ai ragazzi qualcosa del Re Sole, e la ragazza risponde: “a quello de ‘e pasticche pe’ a gola!?”
il tono è più o meno questo ovunque (a parte qualche croco in mezzo al polveroso prato, sempre più polveroso aihmè…)
By: fabio r on 12/11/2008
at 20:07
Beh, però la capacità di fare collegamenti non gli manca!
By: Alianorah on 12/11/2008
at 20:53
AH
Le libere associazioni con i liberi professori che connubio! Una cosa sarà sicura.Tutti si ricorderanno l’Ariosto come furioso e come cuoco.E te pare poco come risultato,prof Fabius? Bella narrazione e voto da concordare.Intanto un bacio e una buon serata senza compiti da preparare.Bianca 2007
By: Bianca 2007 on 12/11/2008
at 21:38
E’ troppo simpatico!! Non è neppure facile fare questa associazione, insomma… è da ammirare! 🙂
By: Laura on 12/11/2008
at 21:57
Passo velocemente per un saluto poi tornero’ a leggerti e’ un po’ che manco
A presto
By: Lupo on 12/11/2008
at 23:32
Facciamo fare l’alberghiero…
Ciao
By: criscir on 12/11/2008
at 23:40
Penso che i ragazzi di oggi giorno siano troppo forti! in tutti i sensi…
By: paola on 12/11/2008
at 23:44
bellissima! hanno insaporito anche me…;-)
marina
By: marina on 13/11/2008
at 01:19
Davvero esilerante. Se non altro saprai dove indirizzarlo alla fine delle scuole medie: l’istituto alberghiero!
By: Marco on 13/11/2008
at 10:08
I ragazzi sò favolosi.Spesso ti fanno ridere anche quando non ne hai voglia:)
Ciao Fabio.Oggi in ferie:):)
Mk
By: Monica on 13/11/2008
at 10:23
non ti demoralizzare …….son fatti cosi’.
By: giovanni62 on 13/11/2008
at 13:04
Senza dimenticare che l’autore de “Il Principe” ha inventato un famoso gioco di carte, l’autore de “Della tirannide” ha inventato una pedina degli scacchi e l’autore de “La Locandiera” ha scoperto i preservativi.
By: ilMaLe on 13/11/2008
at 15:31
Più che frustrata mi sento frustata!!
By: burberry on 13/11/2008
at 16:27
Divertentissimo! 😆
By: pensierini on 13/11/2008
at 16:41
Ridicolo quanto inquietante!
Grazie per le tue parole Fabio.
Un abbraccio
Daniel
By: Daniel on 13/11/2008
at 16:51
Leggendo i tuoi post mi verrebbe voglia di assitere a una delle lezioni
che porponi ai tuoi affezionati allievi……..credo che in fondo un po’ tu ti diverta a sentire le loro risposte, anche se dimostrano di non ricordare
i nomi, involontariamente sono degli umoristi:-))
By: specchio on 13/11/2008
at 16:58
Ha fatto la battuta.
By: Moz on 13/11/2008
at 18:39
Ma non è che forse oggi la cultura è diventata un optional?
Beh, quando un ex parlamentare come Vladimir non sa dove si trova la sede del parlamento europeo…
By: arthur on 13/11/2008
at 19:30
intanto meno male che ha associato il cognome del prodotto con quello dell’autore dell’opera….la vedo già una conquista!
By: fiorella01 on 13/11/2008
at 21:59
Con le bustine ricordi soprattutto un Arrosto Furioso!
By: studium on 13/11/2008
at 22:08
Sicuramente avrà un futuro anche da comico. 🙂
Maury
By: Maury on 13/11/2008
at 23:36
Mi hai fatto sorridere… anzi, il tuo alunno mi ha fatto sorridere….
Bacio
B.
By: Barbara on 13/11/2008
at 23:51
Che forza, prof! I tuoi frugoli sono fantastici: non cercare di cambiarli MAI!
(…E poi finchè continuerete a sbafarvi di torte durante le lezioni, a cos’altro vuoi che associno certi mattoni antologici se non a qualcosa di più digeribile e appetitoso ?)
Lo vedi, quando lascerai l’insegnamento, addio risate: solo carte
” grigerrime”!!!
By: rosasospirosa on 14/11/2008
at 00:15
Ariosto chi era costui? 🙂
Scherzo ovviamente!!!! E’ bello leggere della tua classe.
Ciao
Daniele
By: Daniele Verzetti, Rockpoeta on 14/11/2008
at 00:34
è un’ottima idea ricordarsi prima l’arrosto e poi Ariosto8e fa pure rima :)..voglio tornare a scuola…quanti anni posso avere massimo??:)
By: valeviola on 14/11/2008
at 01:38
emiliano?
By: burberry on 14/11/2008
at 18:00
………….ma vaaaa’……. che roba…….. non ricordarsi di Ariostotele………..
🙂
bye!
By: maria on 16/11/2008
at 17:32
analogia pura:di che ti lamenti?
io nell’ultimo compito in classe inprima liceo ho dato zero meno (0-) lo scrivo in lettere se no si fraintende, con questa valutazione e partendo da 10!:
Imprecisioni 0,25 Declinazioni 0,25 Coniugazioni 0,25 Concordanze 0,25 Omissioni Parole 0,50 Forma, proprietà 0,50 Fedeltà d’interpretazione 0,75 Sintassi casi tempi 1 Sintassi periodo 1 Omissioni frasi 1
By: paola dei gatti on 16/11/2008
at 18:24
i miei gatti avrebbero fatto di meglio!
By: paola dei gatti on 16/11/2008
at 18:25
fa questo a pierino gli fa un baffo!!
😀
By: Brì on 17/11/2008
at 16:11
hahahahahahahaha che ridere che papera
By: andrea on 18/11/2008
at 15:53