In classe, oggi, abbiamo ascoltato il vento.
Sembra una sciocchezza, cosa vuoi che sia ascoltare il vento? Dopotutto, è una massa d’aria che si muove e si sposta verso il caldo, è intangibile, non ha sapore né odore, e non è neppure simpatico, il vento. E poi, a me il vento non piace, dopotutto a che cosa serve se non ad arruffarmi i capelli e a buttare per aria le foglie morte ai piedi degli alberi? E sa, prof, il vento mi fa paura, perché soffia, soffia e non smette mai, e io ho paura di ascoltarlo, perché sembra un animale feroce che sbatte contro le imposte per entrare, e io ho paura degli animali, non mi stanno per niente simpatici. Dobbiamo proprio ascoltarlo, prof? Ma dobbiamo farlo per davvero? E va bene.
Avevano paura del vento, e un po’ di loro stessi. Ma portavano motivazioni poco consistenti. Allora hanno accettato il mio invito. Si sono fidati di me. Si sono adagiati sul banco, le mani come sostegno per il capo, le teste abbassate, gli occhi chiusi, in una sfida che non li aveva mai resi protagonisti. Già, perché un conto è parlare di cose che si sanno, che si possono leggere e che si possono trarre dai propri testi, un conto è mettersi in gioco, guardarsi dentro, toccare i sentimenti. E quando si toccano i sentimenti, il punto è sempre quello: voglio davvero far sapere agli altri come io sto? Desidero per davvero interpretare il suono delle mie emozioni, anche a costo di espormi tanto davanti al gruppo della mia classe?
Tutti hanno taciuto. Sui loro banchi hanno respirato il profumo del loro essere interiore, quello meno conosciuto e al tempo stesso forse anche più imbarazzante, per loro, poi hanno lasciato che la propria mente fluisse trasportata da quel vento rumoroso che attraversava la campagna circostante, e gli alberi possenti al di là della finestra, che agitavano i loro rami nodosi in modo ondeggiante ed anche un po’ inquietante. Gli occhi sono rimasti chiusi, e nessuno ha riso o si è sconcentrato. I ragazzi hanno dimostrato una maturità che non pensavo potessero avere, più grandi dei grandi, più adulti degli adulti, e i due mondi, il loro di bambini e quello degli adulti si sono infine incontrati.
“Allora, ragazzi, cosa avete sentito?” Ho chiesto.
Tutti hanno voluto dire la loro.
“Io ho avuto paura.” “Io invece mi sono rilassato.” “Io non ho capito niente, sentivo da lontano dei bambini che parlavano e mi sono sconcentrata.” “Io ho sentito un ululato, come se una bestia cercasse di farmi paura.” “A me non è per niente piaciuto, io ho paura del vento e ho paura di ascoltarlo.”
Il vento non era piaciuto. Ma non ho mollato la presa. Si poteva fare di meglio.
“Sapete che per il Celti gli alberi detenevano la memoria? E sapete che quando si scuotevano per il vento, parte di questa memoria si riversava sulla terra?”
Mi hanno guardato perplessi. I loro timori erano radicati e profondi, tanto quanto la loro insicurezza.
“Vi siete chiesti di cosa è fatta una paura?” Ho rilanciato.
La paurosa ha alzato la mano.
“La paura, mi dice sempre mia mamma, è fatta di niente.” E a lei ha fatto eco un’altra alunna, che ha confermato.
“Siete sicuri, allora, che sia il vento a farvi paura? Dopotutto, di cosa è fatto il vento?”
“Di aria.” Ha chiarito la paurosa.
“E allora siete voi o il vento a creare la paura?”
Si sono guardati intorno.
“Prof, possiamo riprovare?”
Di nuovo le teste si sono posate. Stavolta ho spalancato la finestra, affinché il vento potesse entrare in classe e sfiorare i loro visi. Nessuno ha fatto più caso al fatto che in classe facesse leggermente freddo, che gli alberi si agitassero inquietanti, che il vento entrava nella loro stanza e li ghermiva con forza come una potenza uranica. Nessuno si è accorto del frastuono delle macchine che passavano né degli alunni del vicino istituto che uscivano. Sono stati zitti, hanno ascoltato il vento in silenzio, come se qualcuno raccontasse loro una storia.
“Non è vero che il vento fa paura.” Mi ha detto infine la paurosa. “Forse i celti avevano ragione. La paura è fatta di niente, e il vento invece trasporta parole…”
a me il vento è sempre piaciuto,fin da bambina. la tapparella nella mia stanza è vecchia e quando il vento soffia sbatte leggermente,ritmica.Sento i rumori prodotti dai rami che si muovono,dalle foglie che si trascinano e gli ululati dei cani. e mi fa pensare che il mondo non si ferma quando c’è l’oscurità. il vento è la carezza dell’aria.
By: tania01 on 17/12/2007
at 16:04
Che bell’aneddoto Prof…davvero…
@}>–‘–,— e questo fiore è per la bambina paurosa.
Ps. Se io fossi stata tua alunna, però, con il mio essere sempre molto schietta e poco poetica ti avrei risposto:
“Cosa ho sentito? Freddo!” 😛
By: Nuvola on 17/12/2007
at 16:07
Beata la loro ingenua freschezza. Loro possono ancora credere che la paura è fatta d’aria e lasciare che il vento scompigli i loro pensieri e passi via senza lasciare strascichi.
In certi giorni invece, il vento scuote e frastorna, devi essere bravo a tenerlo fuori dalle tue orecchie, come fece Ulisse, per non lasciarti trascinare nel turbine.
Mi spiace Sior Maestro, ma oggi io “sento” il vento e non sono di animo leggero.
Un saluto.
R.
By: raspa on 17/12/2007
at 16:14
Ma che bella lezione… fossero stati così i prof quando andavo a scuola io!!!
By: LauBel on 17/12/2007
at 16:14
Mi piace quando è forte… e lo sento ululare, d’inverno, mentre sto sveglia fino a tardi.
Mi piace quando scuote gli alberi e spazza via tutte le nuvole… ma anche quando le ammassa impetuosamente e annuncia burrasca…
“Oh tu vento selvaggio occidentale, alito della vita d’autunno… fossi una foglia appassita che tu potessi portare… fossi una rapida nuvola per inseguire il tuo volo… potessi essere almeno com’ero nell’infanzia, compagno dei tuo vagabondaggi alti nei cieli, come quando superare il tuo rapido passo celeste sembrava appena un sogno…”
In parte lavoro anche io con i bimbi ed è bello incoraggiarli a sentire le loro emozioni…..li rende più consapevoli….
By: cioccolatinafondente on 17/12/2007
at 16:22
Sono nata e vivo in un’isola dove il vento è di casa. Il vento fa parte della natura di questa terra e mi sono abituata a conviverci. In particolare con il maestrale, freddo gelido in inverno, che piega gli alberi al suo volere. Piacevole in estate, quando l’afa si fa sentire.
Sono fortunati i tuoi alunni ad avere un insegnante come te. Una rara fortuna.
By: Melania on 17/12/2007
at 16:41
Carissimo Fabio, un bel post davvero… Vieni a leggere quello che abbiamo postato noi. ;agari poi ne scrivi uno anche per noi anche tu?
By: isola08 on 17/12/2007
at 16:49
Che magie sai creare con le tue parole, e riesci a trasportarci anche i ragazzi. Complimenti prof!
By: cenerentola on 17/12/2007
at 16:50
che bello!!!! bravo prof! mi ripeto, ma dico che dovrebbero essercene tanti prof come ti racconti tu!
esempi vissute sulla propria pelle, ma portati a raccogliere un insegnamento… la scuola dovrebbe essere anche cosi’, e non solo fredde nozioni lette sui libri…
bravo fabioletterario… e bravi i tuoi ragazzi che ti hanno seguito con attenzione, vuol dire che ti stimano e si lasciano condurre! hai un grande potere… usalo bene!
bacioni!
By: eiffel on 17/12/2007
at 17:02
che bravo professore, se sai trattare cosi con i bambini quando sarai papa’ tuo figlio ti adorera’…
quando il vento e’ forte fa’ paura anche a me..:-(
By: giovanna on 17/12/2007
at 17:06
Ciao Fabio (e grazie per l’invito graditissimo). Anche io come Melania vivo in una meravigliosa Isola spazzolata spesso e volentieri dal Maestrale, quindi, il vento fa parte della mia vita e lo amo. Come amo i fulmini, le saette che si scagliano nel cielo nero… che spettacolo!!! Adoro le tempeste, le burrasche, il mare agitato. Non mi fa nessuna paura quando la natura s’infuria, anzi… l’ascolto e la ammiro volentieri. E poi, l’ululato del vento, è così misterioso e affascinante… forse perchè davvero cerca di raccontarti qualcosa??? Chissà… ma sarà di certo la spiegazione che darò ai miei bimbi se ne avessero paura.
A presto!
By: Mapy on 17/12/2007
at 17:14
molto bello il vento..ma solo se lo si può ascoltare in santa pace in una stanza…odio il vento ce cerca di”tirarmi giù”è una lotta senza fine….
By: Valeviola on 17/12/2007
at 17:41
Che bella idea! Sei grande! Io ho comprato un CD con i suoni della natura, (senza musica o voci umane), per quando il casino della città non mi fa sentire il vento!
Sono così contenta che ci sia gente come te che insegna!
meno male
ciao marina
By: marina on 17/12/2007
at 19:08
Eccezionale questo esperimento! Lo si può apprezzare da tanti punti di vista: rendere pubbliche le proprie emozioni, trovare una sintonia con un elemento naturale, ridimensionare le paure e scoprire che sono inconsistenti.
Bravo, un’ottima idea! Mi piacerebbe sapere cosa hanno raccontato a casa.
PS perchè finisci sempre in un mio vecchio post?
By: artemisia on 17/12/2007
at 20:17
che bello questo esperimento!Mi sono immaginata al posto dei tuoi ragazzi..bello bello bello.Una volta ho fatto un esperimento simile,ma con una musica con i suoni della natura,un’altra volta invece eravamo davanti ad un specchio.Visto che qui in questi giorni c’è un vento fortissimo stasera ci provo anche io.Ciao!!
By: iobriciola on 17/12/2007
at 20:21
Intelligenza Emotiva in pratica.
Bravo!
E’ ora che venga applicata.
By: P@ola on 17/12/2007
at 20:27
Che bella esperienza! Quanta poesia in una lezione…
adesso qui soffia forte il vento, io dalla mia mansarda lo sento tutto attorno a me. Dopo aver postato questo commento chiudo gli occhi e provo ad ascoltarlo come non facevo più da tanti, troppi anni.
🙂
By: Metodista on 17/12/2007
at 20:49
caro fabio, ci sono e non ci sono. toccante questo post, fa riflettere. ma davvero sono così sensibili i bambini? io non mi ricordo più…sono tutti così o solo i tuoi alunni sanno pensare così bene?
tornerò a scrivere…un giorno o l’altro!
By: dice on 17/12/2007
at 20:51
Bene
Bravo
Buono
By: ludiel on 17/12/2007
at 21:33
Che bello, anch’io voglio un prof. così che mi faccio fare “silenzio” e mi insegni ad “ascoltare”! Grande!
By: irene on 17/12/2007
at 22:06
Un bellissimo modo di coinvolgere i ragazzi e abituarli ad osservare, ascoltare e riflettere.
Anche a questo dovrebbe servire la scuola, non solo ad impartire nozioni che si dimenticano.
Un abbraccio.
By: fioredicampo on 17/12/2007
at 22:54
è bellissimo quello che hai fatto, vorrei tanto averti avuto come insegnante! Complimenti, davvero!
By: Simona on 17/12/2007
at 22:54
Ma dov’eri quando ero io a chiamare “Prof!!!” ????
e, soprattutto, da mamma DOVE INSEGNERAI TRA UN PAIO D’ANNI???
COmplimenti.
Davvero
By: innamoratacruda on 17/12/2007
at 23:08
Il vento ha sempre avuto una grande influenza nella mia vita, così come il mare…
Riesci sempre a trasmettere un’infinità di emozioni, ai tuoi alunni ed a noi…
Vabbè, basta così, che tra l’HP e tutti questi complimenti va a finire che ti monti la testa!!!! 😀
Bacio e ‘notte!!
By: Flab (lei...) on 17/12/2007
at 23:11
…bellissimo…sia l’esperimento coi ragazzi in classe e sia l’esperimento in sé stesso!!
anche io amo il vento, mi ricorda il mare soprattutto…
e lo sai che nello yoga (che pratico) c’è addirittura un mantra che ripete il rumore, il suono, il fruscio del vento?? e sai x cosa aiuta? serve a creare una mente vuota (cui corrisponde un cuore pieno, “pensa col cuore e ama con la mente”, dicono infatti gli illuminati)! prova a farlo: la sensazione di liberazione e svuotamento arriva in un baleno…e a volte aiuta!!!
grazie
e complimenti!
p
By: paiapia on 17/12/2007
at 23:48
… davvero un bel sistema per avere domani in classe solamente meta’ degli alunni e l’altra meta’ a casa con la febbre 🙂
A parte gli scherzi oggi e’ stat una giornata di vento si…. vento forte a Marghera in un momento in cui lui era gia’ dentro di me freddo e impetuoso infrangere spuma tra le rocce ai piedi del faro e leggera brezza accarezzare gli zigomi all’ombra di un albero di mele… lo sento giorni prima del suo arrivo e non porta mai pace.
Ti saluto
Dona
By: Dona on 17/12/2007
at 23:51
Che belli questi “esperimenti” 🙂
A volte credo che dovrei mettermi ad ascoltare il vento anche io, chissà che non mi trasporti parole che dovrei sentire 😉
By: Lieve on 17/12/2007
at 23:57
ma perchè io un prof cosìnon l’ho mai avuto?
grazie per le parole da me..
By: chota on 18/12/2007
at 00:21
Capitano mio capitano.. mi hai ricordato un celebre film..
io sarei stata quella bambina paurosa.. ancora oggi ho paura del vento..
By: MaryLù on 18/12/2007
at 00:47
dimenticavo… un bacio!
By: MaryLù on 18/12/2007
at 00:48
Bravo professore la finestra aperta ha fatto entrare la vita.
Da ragazzino amavo ascoltare il suono delle foglie mosse dal vento che per me era come un direttore di orchestra che faceva suonare ogni tipo di foglia e io sentivo tante storie……. e le foglie dei pioppi mi avvisavano per tempo quando arrivava la pioggia.augusto
By: augusto on 18/12/2007
at 08:49
Ma dove li hai trovati degli allievi cosìììì??????
I miei mi avrebbero chiesto se mi drogo, cazzarola 🙂
By: e. on 18/12/2007
at 09:33
Che post poetico…
By: Andrea on 18/12/2007
at 09:49
Spesso gli insegnanti si soffermano esclusivamente sui cosidetti programmi dimenticando la realtà di tutti i giorni che ci coinvolge senza spiegazioni.
Finalmente qualcosa di nuovo si muove. Ascoltare il vento è una sensazione strettaamente personale che a volte va dalla paura all’indifferenza.
Personalmente amo ascoltare la pioggia. Mi fa pensare che lavi il mondo dalla sua sporcizia materiale e morale. E tale sensazione mi offre serenità.
By: serratus on 18/12/2007
at 09:54
lo faccio spesso questo gioco al mare, in inverno.
così il vento entra e porta il mare. fischia e porta il sale, l’umido. e mi scolgo i capelli per non lasciarne fuori neanche un po’
By: rob on 18/12/2007
at 11:30
Ho letto velocemente il post……devo scappare…..
Bellissima esperienza. Il vento è fonte di vita, di compagnia, di aiuto, di meditazione, di tranquillità, risveglia i sensi, l’olfatto, l’udito…..
By: crash on 18/12/2007
at 12:23
MA CHE BELLA LEZIONE PER TUTTI,FABIO!
Si! Il vento potrà NON segnare l’ora esatta in cui il cavallo arriva..Segnerà sempre quello di parole portate dai sussurri di ogni foglia che vive e trema, finchè tu l’abbia accolta tutta nel tuo cuore SPALANCATO. Parola di sorella aggiunta con la semplicità regale.GIOIA di tramutarla in semenza per la terra che aspetta! Bravo bravo bravo! Bianca 2007
By: BIANCA 2007 on 18/12/2007
at 14:33
Fantomatico Tizioecaio, la cui email di registrazione non esiste, ti sarà difficile crederlo, ma diversamente da quanto tu pensi, questa che abbiamo fatto è LEZIONE. Quanto al declamare, mi pare che tu ne sia la prova evidente che è un’arte che infonde una certa energia alle proprie considerazioni spesso di poco spessore. Grazie della visita, anche se continuo a non capire perché insisti a venire sul mio blog dal momento che non ti interessa e trovi solo motivi per denigrarlo. Ce ne sonto tanti in giro, di migliori: approfitta di quelli, no?
By: fabioletterario on 18/12/2007
at 14:42
Povero Tizioecaio, ha talmente poca fantasia che non sa neppure come altro potrebbe firmarsi. Senza contare che si comporta come un bambino, lancia un sasso sapendo di fare una cosa ‘proibita’, solo per il gusto di farlo. A casa mia io gente così la chiamo cretina, o, per citare gli antichi che lui scomoda, “minus habens”. Fabio, e tu gli rispondi pure? Ma cancella tutto quello che scrive, no? Almeno, togli la porcheria e lasci solo la tua scrittura, che a noi piace.
By: Clara on 18/12/2007
at 14:50
TIZIOCAIO,
ma perchè tanta gratuita cattiveria?! Democrazia è DIALOGO FORMATIVO.E si può anche NON essere d’accordo o non condividere,senza per questo insultare la buona fede dell’altro e,soprattutto ciò in cui CREDE SIA GIUSTO FARE PERCHE’ L’HA PRIMA “SENTITO” DENTRO DI SE’ ,cosa credo, tu sia INCAPACE di fare!
O bello,ciao.Bianca 2007!
By: BIANCA 2007 on 18/12/2007
at 15:36
Trovo che sia stata una lezione particolare e molto molto carica: di emozioni, di perplessità, di paure. Bello il tuo modo di interagire con i tuoi alunni e con noi 😉
By: Gocciadime on 18/12/2007
at 15:40
Tiziocaio, non credere di essere così inconoscibile. Ti ricordiamo qui sopra, a parlare dei tuoi figli e di qualcosa di cui nessuno aveva capito nulla, riguardo al tuo pseudo impegno politico. Rientra nel tuo mondo perfetto, lasciaci il mondo imperfetto che a noi piace tanto.
By: Elena on 18/12/2007
at 15:47
UNA MERAVIGLIA!!!! mi hai fatto venire i brividi..e non è stata colpa del vento!!! Che il vento trasporti sempre le tue parole verso il cuore…. Tanti Auguriiiiiiiiiiiiiiiii, ma tanti!! Un abbraccio
By: libera on 18/12/2007
at 16:14
il vento
da dove viene quel suono ?
viene da lontano
dall’età dell’oro
quamdo l’uomo poteva ascoltalo e capire il canto della natura
By: federica on 18/12/2007
at 16:23
A trovarne di insegnanti così. A me una volta fecero fare un’esperienza simile. Ed è giusto: come possono conoscere le cose i ragazzi se non conoscono la propria voce interiore?
Meraviglioso post!
By: little moon on 18/12/2007
at 16:29
Il vento parla chiaro e porta delle verità
gioca con le nuvole, danza al ritmo del fischio
quando fa freddo,ci sferza come una frusta
come quasi a dirci , non va bene così.
E’ come un mezzadro,che scopre nuove terre
e ci accompagna verso la libertà.
In questo mondo siamo tutti mezzadri
esser padrone è solo un’illusione.
Così canta il vento!
Grazie Fabio ! per questa rifessione.
Giovanni
By: giovanni on 18/12/2007
at 16:56
bello…
By: leucosia on 18/12/2007
at 17:43
Anchio domenica sono uscita ad ascoltare il vento.
Avevo bisogno della sua voce…
Ha parlato alla mia anima, così come solo lui sa fare..
Ha arruffato i miei capelli e arrossato il viso…Ha indreddolito le mie mani ….
Eppure solo da lui ho avuto le risposte che cercavo…
Janis
By: Janis on 18/12/2007
at 18:01
Caro prof, è stato insolitamente bello leggere della tua esperienza. Sono padre (impegnato)di due ragazzi adolescenti, poco attenti (anche per colpa mia) di quello che ci circonda e che si esprime senza parole. Ho stampato la sua esperienza, spero che riusciremo a commentarlo insieme
Grazie
By: Antonio on 18/12/2007
at 18:21
Che bell’iniziativa! Complimenti.
Un dubbio: “sconcentrare” si puó dire?
By: mani on 18/12/2007
at 18:44
ah… ce ne fossero di prof come te !!! (ne guadagnerebbe il mondo intero)
🙂 dawoR***
…qui la bora ce la sta mettendo tutta nel tentativo di sradicarmi la casa e portarsela via – argh!
By: dawoR*** on 18/12/2007
at 19:32
detesto il vento, mi rende nervosa… e con ragione:porto le lenti a contatto e, a causa di alcuni problemi, non posso portare occhiali da sole per proteggermi!
inoltre., quella che mio marito, da buon sardo, definisce musica del vento, a me , da solo fastidio!
By: paola dei gatti on 18/12/2007
at 21:27
eeeeeeee
io adoro il vento 🙂
By: Any on 18/12/2007
at 22:00
bello, bello, bello, bello e ancora bello. che bello per i tuoi alunni avere fatto questa esperienza. Nella mia scuola a volte il vento ulula infiltrandosi attraverso le fessure degli infissi. E’ veramente “spaventevole”, ma gli studenti hanno 15-16 anni, io chiedo che è? e loro: prof, sono gli spiriti, li sente?
By: ortensia on 18/12/2007
at 22:50
Che bello…che prof e che bambini sensibili!
By: vita on 19/12/2007
at 12:23
Caro Fabio, uno dei suoni che amo, dopo la pioggia, è il vento.
La mia maestra alle elementari diceva che il vento imperioso faceva chinare il capo agli alberi. Non l’ho mai dimenticato quel giorno di scuola e sono sicura che i tuoi ragazzi faranno altrettanto.
Prof come te fanno ben sperare per la scuola italiana.
Un bacio grande,
manu
By: emanuela on 19/12/2007
at 12:41
ho ascoltato il vento, per ascxoltarlo bene mi sono affacciato al balcone,. non mi ha detto nulla. però in compenso ho la bronchite
By: don chisciotte on 19/12/2007
at 13:04
don chisciotte, a me non hai fatto ridere. Così come non mi hanno fatto ridere gli altri tuoi commenti lasciati qui da Fabio.
By: Erica on 19/12/2007
at 13:15
Leggo solo ora questo post che mi ispira una serie di considerazioni. Per me il vento è la metafora stessa della vita. E’ portatore di forza, è la voce della natura l’espressione della sua potenza, della capacità di far male. Passo ore, giornate, settimane a scrutare il cielo, l’orizzonte, a “leggere” il vento. Lo vedo sulle sinottiche prima che arriva, poi lo aspetto. Quando comincia a soffire lo riconosco e lo saluto. Ci parlo con il vento. Quando è stato troppo forte gli ho chiesto di non farmi male anche se sapevo che non era lui il mio nemico. Amico vento, al quale mi affido per navigare, per vivere la mia ricerca, la mia avventura.
By: Roberto/quello di Alisea on 19/12/2007
at 15:04
Bellissimo, bravo Fabio-Gomez! Io adoro il vento!
By: loto on 20/12/2007
at 09:56
complimenti sinceri fabio per il tuo spot asolta il vento…te lo dice uno che ha scritto delle poesie e piccoli racconti…bravo!!
p.s.
se ami la musica i libri magici e sognare allora dovresti visitare il mio primo blog la giostra dei sogni, che è in fase di costruzione…
l’indirizzo è http://gianca-lagiostradeisogni.blogspot.com
…e magari lascia un tuo commento e fai circolare la voce ai tuoi amici,ok??…grazie mille e buon natale e felice anno nuovo…
la mia giostra è aperta 24 ore su 24…festivi compresi!!….
giancarlo
By: giancarlo on 21/12/2007
at 00:03
Caro Fabio,
come tanti ho sognato guardando Robin Williams e “L’attimo Fuggente”.
Adesso ho constatato che i sogni possono diventare realtà!
Questa è la scuola dei miei sogni. Questi sono i professori che lasciano il segno e che ci danno speranze! Anche se è dura, Fabio, non mollare.
Grazie. Marco
By: Marco Burelli on 21/12/2007
at 11:18
Ciao Fabio, sono passata per lasciati i miei auguri di non credente
ciao marina
By: marina on 22/12/2007
at 09:23