Lo ammetto e lo confesso: quando entro in libreria sono pericoloso, perché davanti a tutti i libri che incontro non posso fare altro che allungare la mano e pensare, anche solo per un secondo, di farlo mio. Il mio bisogno di cultura è un pensiero costante, e qualche volta anche compulsivo, tanto che chi viene insieme a me a gironzolare per le boutique del libro sa bene che sa quando entra ma non sa quando esce dal santuario della parola. Non solo: io so bene che, ormai da qualche tempo a questa parte, non posso più permettermi di portarmi dietro la carta di credito, quando entro in libreria, altrimenti finisce che ci lascio il mio intero stipendio. E, fatto grave, non mi sono mai pentito, mai e poi mai, di aver comprato un libro. Anche di quelli brutti, quelli che pensi mille e mille volte di voler abbandonare sul comodino affinché vengano ricoperti da un sano e spesso strato di polvere che faccia dimenticare di averlo mai iniziato; anche di quelli di cui non ricordi né il titolo né il protagonista, e neppure la copertina; anche di quelli che non sai neppure come ti sia venuto in mente di comprare, tu che non hai mai letto un noir in tutta la tua vita né mai avresti pensato di farlo.
Purtroppo sono librodipendente. Ed essere un librodipendente significa respirare nell’aria il profumo dei libri, respirarne le parole, il contenuto, il colore, l’aroma. Essere librodipendente è la malattia migliore che uno come me possa sperare per se stesso, ed anche il complimento più bello che uno possa fargli. Essere librodipendente è il mondo che ti si apre, quando un tuo alunno, avvicinando il naso ad un libro di letteratura contemporanea che non hai mai preso in mano e che gli appartiene, ti guarda e beatamente, con la luce negli occhi, ti dice fiero: “Prof, ma questo ha il suo odore!” Essere librodipendente è ricordarsi durante la giornata che il minuto libero che hai lo passerai assolutamente in compagnia di quel romanzo che stai leggendo, e che non ti fa pensare ad altro. Ecco, essere librodipendente è tutto questo e molto di più.
Un ultimo di più lo racconto subito.
Sabato pomeriggio ero uscito con l’intento di acquistare un paio di jeans e di cominciare a dare un’occhiata ai regali per Natale. Io, che in quanto alla gara del pacchetto sono alquanto allergico, mi sono infilato controvoglia in un negozio, poi in un altro, senza tuttavia trovare assolutamente nulla che mi interessasse. Ho buttato l’occhio anche in un negozio di jeans, ma ovviamente non ho trovato nulla, e non perché non ci fosse la mia taglia, come penso che alcuni stanno per insinuare! Infine, sotto il portico, ecco il negozio da cui dipendo in tutto e per tutto. Ormai il libraio mi conosce, mi lascia muovermi tranquillamente tra gli scaffali fornitissimi, mi parla mentre scelgo un testo, mi propone, quasi mi sfida a letture che lui ha fatto e che potrebbero interessarmi; e ovviamente si finisce per scambiarci le impressioni e per trascurare gli altri clienti, che attendono le nostre continue elucubrazioni.
Entro. Non esiste più niente.
Non esistono soldi, né caldo, né freddo, né confusione né silenzio. Esistono solo i libri, con le loro spalle invitanti, le loro copertine fresche di stampa, il loro profumo di carta inchiostrata, i loro titoli che fanno a pugni per farsi notare. Tutto il mondo riprende il suo tran tran, il suo esistere, la sua concretezza in un solo momento indimenticabile: quando, carta di credito alla mano, strisci con violenza sulla macchinetta mangiasoldi il tuo mezo stipendio. E’ un gesto semplicissimo, un dolce piccolo taglio sul cuore. Ma poi pensi. Sai bene che a casa non ti pentirai di quegli acquisti, perché non lo hai mai fatto e non sei mai stato tradito. E allora dai, quel libricino costosissimo che hai lasciato sullo scaffale perché ritenevi di aver speso troppo, ecco, forse è il caso che venga a casa insieme a te. Il libraio ti guarda; tu guardi lui.
“Lo paghi la prossima volta.” Ti dice. E io, mica posso dirgli di no, vero?
ti capisco. se non esitessero le bancarelle dell’usato io sarei già sul lastrico. e un grazie alla divina provvidenza che mi ha fatto iscrivere alla biblioteca cittadina prima che il costo di un libro si aggirasse sulle vecchie cinquantamila lire ._.
By: tania01 on 12/12/2007
at 14:50
A me, nella libreria vicino a casa, mi conoscono ormai per nome e mi salutano tutte le volte che ci vado 🙂
By: gloutchov on 12/12/2007
at 15:22
Fabio, mi piacerebbe farti vedere la mia biblioteca di bordo (non quella virtuale sul sito, quella vera sopra alla dinette)
By: Roberto/quello di Alisea on 12/12/2007
at 15:32
Al posto della tappezzeria ci sono i libri.Il letto è incastrato in una libreria.In cucina c’è una parete-libreria.
Cristiana
By: dicolamia on 12/12/2007
at 15:56
io purtroppo vado a periodi
e quando leggo un libro che proprio non mi piace, lo lascio a metà. peggio: perdo la fiducia nei libri e per un po’ non li leggo. dato che te sei libro nell’anima, puoi consigliare qualcosa ad una zdora che leggerebbe solo cundera (se solo ne scrivesse altri-mannaggia)?
By: zdora on 12/12/2007
at 16:02
Mi piace moltissimo questa definizione!!!
Io sono una librodipendente attiva e passiva.
Non riesco a non entrare almeno ogni giorno in una libreria.
Guai a chi mi dovesse privare del piacere estremo di intrufolarmi tra i corridoi, gli scaffali polverosi, tra le pagine “croccanti” dei libri.
E poi sono una librodipendente attiva:
Il libro è la mia attività: amo plasmare con le parole la realtà.
E poi..tanto altro…
insomma è bello avere certe dipendenze!!!
da Hefedra
By: hefedra on 12/12/2007
at 16:34
Di tutte le dipendenze che potevi avere, questa, come dici tu, mi sembra proprio la migliore. In assoluto.
By: navide on 12/12/2007
at 16:39
fabioletterario,visto che sei un professore,mi daresti un commento sulle frasi che ho messo nel mio ultimo post? vorrei sapere cosa ne pensi
By: tania01 on 12/12/2007
at 17:01
sono d’accordo con navide, e’ una dipendenza assai raccomandabile.
lascia perdere l’ombrello e vienite a los angeles, non piove mai e mai in orizzontale 🙂
By: valeriascrive on 12/12/2007
at 17:09
scusa fabioletterarissimo, l’ultima frase non era per te. La prima si pero’.
By: valeriascrive on 12/12/2007
at 17:11
Che belle le fantastiche letture “a scrocco” che si fanno nelle librerie!!!
😉
Ormai quasi gli unici negozi, assieme all’abbigliamento, dove puoi provare prima di acquistare…
Andrea Mao
By: maobao on 12/12/2007
at 17:32
Mi ricordi una mia amica (una presa a caso.. Lieve): quando ci diamo un appuntamento e io puntualmente faccio ritardo lei, per ingannare piacevolmente il tempo, si dirige verso una libreria poco distante dal luogo in cui dobbiamo vederci. Molte volte è capitato che entrassi li, la chiamassi per farmi vedere..le facessi gesti con le mani e la danza della pioggia.. ma niente: aveva un libro per le mani ed era totalmente immersa nella lettura. Dopo un minuto siamo in due a sfogliare libri e devo ammettere che dovrei essere più librodipendente 🙂
By: Nuvola on 12/12/2007
at 17:45
la prossima prendine un paio pure per me 😉
By: imprecario on 12/12/2007
at 17:49
Librodipendente anch’io: qualche sabato sera porto tutta la ciurma a Pordenone, per la consueta pizza (leggi commento al post precedente). Si finge di andarci a caso, ma in realtà è per poter andare alla libreria Giunti, in centro: l’unica aperta la sera! Peccato non sia un granchè e che il personale spenga le luci senza preavviso, quando decide di chiudere (l’ultima volta con 30′ di anticipo)!
Ci sei mai stato?
By: verrocchio on 12/12/2007
at 18:13
Librodipendente lo ero già prima, direi in solitaria, perchè questi viaggi nelle librerie di solito li faccio da sola.
Da quando però è nato mio figlio oltre a librodipendente mi sono trasformata in una libriperbambiniinitalianocacciatrice, nel senso che sono sempre alla ricerca di libri per bambini in italiano (siccome in Portogallo non é facile mi aiutano le librerie on-line….).
Con questo spero che il mio ranocchietto prenda la mia stessa dipendenza!
By: Tinuccia on 12/12/2007
at 19:07
Concordo con te ma forse, credo siano uno dei pochi posti dove i soldi non sono buttati. Ogni libro credo, poco o tanto, lasci comunque un’emozione.
By: chit on 12/12/2007
at 20:36
Leggere libera e fa crescere ( e non solo libri, a me piace anche andare a caccia di riviste tecniche ecc…) ciao!!
By: studium on 12/12/2007
at 21:03
che nostalgia!nostalgia del tempo che potevo permettermi di trascorrere arrestandolo per sempre in una piccola,stracolma,disordinata,antica libreria del centro…scale,scalette,un soppalco ed una seggiolina ,pretesto per fermarsi lì dentro alienandosi da tutto e da ogni cosa e da qualsiasi pensiero inutile
By: Angela on 12/12/2007
at 22:44
perchè non risolvi la gara dei pacchetti di Natale in libreria? il libro è il regalo più bello, persino io che ormai leggo poco (quando? non mi ci metto la sera perchè poi faccio notte!!!) un libro è il regalo che apprezzo di più! non invecchia mai, se non lo leggi subito lo fai alla prima vacanza, ha di sicuro qualcosa di bello, ne esistono per tutti i gusti e se non è coerente coi miei (di gusti) è l’occasione per scoprire un sapore nuovo!
By: liber on 13/12/2007
at 00:04
evviva i libridipendenti!
L’ultimo libro acquistato è stato Quasi amore di Ugo Cornia…
ed ora sto leggendo tre libri insieme. qualcuno mi salvi!
By: alicesu on 13/12/2007
at 03:50
Anch’io adoro entrare nelle librerie, mi piace il profumo della carta, l’odore delle pagine appena stampate e anche dei libri vecchi. Purtroppo non leggo mai, la sera crollo e durante la giornata non ho il tempo, questo mi dispiace tantissimo.
By: loto on 13/12/2007
at 09:16
succede anche a me, la settimana scorsa non dovevo comprare alcun libro e ne sono uscita con 5
uno per mio figlio, toghe rotte, il capo dei capi, e altri due che parlano di donne..
By: giovanna on 13/12/2007
at 09:32
Bello che tu venga “assorbito” da qualcosa, soprattutto se questo qualcosa è il libro….significa capacità di concentrazione voglia di appassionarsi alle storie…
By: baBO on 13/12/2007
at 11:41
ti capisco….i pomeriggi piovosi in libreria sono forse paragonabili solo alle giornate passate stravaccati su un prato con il sole che ti scalda le spalle e con il naso immerso in un libro.
By: letizia on 13/12/2007
at 14:30
Io sono allergico hai libri… sono invece vestiti-dipendente…
By: newandrea on 13/12/2007
at 14:45
una mia amica è esattamente come te,anzi mi sa che la indirizzerò erso il tuo Blog!!^__^
io non ero una grossa frequentatrice di librerie ma bensì di biblioteche..dopotutto a Cesena c’è la meravigliosa biblioteca malatestiana e sarebbe scicco non aproffittarne…ma ti dirò che da un pò di tempo sento la necessità di”possedere”in tutto e per tutto ciò che leggo…con la conseguenza che nella mia scrivania non entra neanche più un libro 😦
Quindi prof….esiste un modo per trovare posto per tutti i libri letti o alcuni li terremo solo nella nostra memoria????^__^
By: Valeviola on 13/12/2007
at 16:08
ciao
By: giugiu on 13/12/2007
at 16:18
Ei sior Maestro, ho divorato centinaia di libri da quando ero bambina fino a qualche anno fa. Ora leggere invece è difficile, la stanchezza è tanta. Se ne inizio uno poi lo devo finire assolutamente e i miei occhi ormai si rifiutano di leggere per una nottata.
Un saluto.
R.
By: raspa on 13/12/2007
at 17:05
siamo come te mio figlio ed io.. ieri , lui è passato dalla nostra libreria preferita, e ha lasciato circa 200 euro di libri… però era costernato: nella confusione prenatalizia, non era riuscito a trovare l’ultimo di fo e non aveva chiesto alla cassa per lo stesso motivo… oggi avevo un’ora buca… sono passata per fo e…per guardarmi utilmente intorno… vincenzo, il libraio ed analisa la commessa ci salutano sempre con un sorriso a 300 denti!
By: paola dei gatti on 13/12/2007
at 17:27
PERICOLO
che ci accomuna,Fabio.Che in libreria si entra sempre con un “senso” di assoluta allegria.Ma pi quando esci,i “sensi” son tre.Uno un pò pesante,l’altro di svuotamento e,l’ultimo di confusione che non sai se essere allegro solo a metà o costernato per colpa!…Besos,Bianca 2007
By: BIANCA 2007 on 13/12/2007
at 17:41
per me la vera magia dei libri è scovarne di autori sconosciuti e poi impossessarmene avidamente senza farlo sapere a nessuno (sono perverso…)
🙂 dawoR***
By: dawoR*** on 13/12/2007
at 18:19
Sono passata a trovarti per ricambiare la gentile visita!
🙂
Anch’io sono un pericolo pubblico, quando entro in una libreria…
😉
By: biancifiore on 13/12/2007
at 18:42
Hai mai visto la Bella e la Bestia? Hai presente quando la bestia regala a Belle un’intera biblioteca di libri, enorme elegante, zeppa di volumi preziosi? beh quello è il mio sogno.
By: little moon on 13/12/2007
at 20:50
quando entro in libreria,sono un pericolo per il mio portafoglio perchè porterei via di tutto.Domenica shopping a Vicenza ma mi sono limitata al solo libro ultimodi Fabio Volo che io adoro!Sono stata proprio brava!
By: erica on 13/12/2007
at 22:04
Una delle preziosità della vita sta nel leggere un buon libro, assaporarlo, gustarlo, deliziarsi con esso. Ma più bello ancora è andare alla sua ricerca, alla sua cattura, alla sua scoperta, come donna che si lascia desiderare.
Felicità
Rino, leggendo e rileggendo.
By: Rino on 14/12/2007
at 08:57
Un libro è qualcosa di troppo prezioso.
Marco
By: Heavenonearth on 14/12/2007
at 12:44
Io odio i libri. Davvero. Ecco perché ne ho tanti e ne voglio ancora di più. Per ricordarmi la loro, e mia, fastosa inutilità. Auguri
By: terzostato on 14/12/2007
at 12:47
Ma si’, i soldi spesi nei libri sono ben spesi. Sicuramente meglio che in jeans (hai piu’ ordinato China Blue? A me e’ gia’ arrivato).
Infatti in libreria evito di entrare perche’ tanto so che non ce la faccio a leggere i libri che vorrei (ti ricordi? Che passione la lettura!).
Poi ho un sacco di remore tipo che un libro lo devo finire per forza, che se non ho posto dove metterlo mi sento male…
insomma riuscissi ad essere una vera lettrice forse la biblioteca farebbe per me piu’ della libreria.
By: Artemisia on 14/12/2007
at 14:24
..vorrei avere una libreria…………….. 🙂
By: libera on 14/12/2007
at 15:51
si è vero, ti capisco anch’io sono afflitta dallo stesso virus, meno male che la mia biblioteca comunale è fornitissima, altrimenti altro che carta di credito.
Ciao
Clio
By: clio on 14/12/2007
at 16:06
Che dire su quest’argomento… non potrei stare senza i libri. In tutti i sensi. Mi piace leggere, mi piace scrivere, ho respirato quest’aria sin da bambina. da un po’ di tempo a questa parte ho anche dato una svolta al mio lavoro, mettendo su un piccola casa editrice. Insomma… ci vivo proprio in mezzo.
By: Melania on 14/12/2007
at 23:02
..E certo che non puoi!Anzi,non devi!Ad un libro non si dice mai di NO!!
Idem per la Mondadori da cui mi rifornisco..tra un pò mi stendono il tappeto rosso!Io sono come te:mi scoccio da morire a girare per negozi di abbigliamento..ma portami in una feltrinelli,in una mondadori o anche nella meravigliosa biblioteca della mia università..e sarò la donna più felice di questo mondo!!Che dici,usciamo insieme,o siamo pericolosi? 🙂
By: iobriciola on 17/12/2007
at 20:32
Come ti capisco… 🙂
By: Stefano Romagna on 14/01/2008
at 15:55
Potrei averlo scritto io questo post! Quando entro in una libreria i volumi “mi chiamano”. Se sto cercando una lettura, di sicuro la troverò e sarà quella giusta. Impossibile resistere (e chi vuole resistere??!!).
By: Simona on 28/07/2008
at 11:21
Unisco anch’io la mia virtuale voce a questo meraviglioso coro pro-libro; ma dove sono capitato, in Paradiso? Ed il bello è che sono ancora vivo!
NON-scherzi a parte, sono anch’io librodipendente e non smetterò mai di leggere: la lettura SPALANCA orizzonti, spiana strade, livella colline e montagne; speriamo poi che spiani e livelli le colline e le montagne del razzismo e dell’intolleranza…
Sì, perchè il fine della cultura è proprio coltivare l’uomo; in più, leggere dà gioia.
Aneddoto agghiacciante ma vero: ho pubblicato 2 “cose” ed una volta ho detto ad una bibliotecaria (“facevo orario” prima d’andare in libreria): “Io scrivo ma mi piace anche leggere”. La signora ha riso. Ma in che mondo viviamo?
By: riccardo on 18/12/2008
at 12:36