Ho in testa echi lontani, che nascono dall’ascolto di una canzone di Enya, intitolata "The long ships", del 1988.
Richiamano alla mente le suggestioni delle barcacce vichinghe, degli infaticabili popoli del Nord, abili naviganti ed esperti predatori.
Scivolano ancora sui mari freddi, le barcacce, cariche di aspettative e di voglia di conquista, e ancora si sentono in lontananza, perduti tra le pieghe del cielo, i rimbombi delle voci di quanti davano la rotta.
Spingono le braccia, affondano i rami pesanti, e le lunghe barche si muovono lente, maestose, altere, sullo specchio d’acqua salata, confondendosi con i mostri marini che infestavano il mare con la magia della loro presenza…
Penso di si. Nel dubbio, ogni tanto, mi puoi portare qualche cioccolatino 😉
By: piccolofiore on 18/12/2006
at 21:59