Una volta, tanti e tanti anni fa, le fate vivevano in un paese incantato, in cui i bambini le riconoscevano per la bacchetta magica e le stelline scintillanti che traboccavano dalla cima del loro cappello o anche dalla punta della stessa bacchetta magica.
Erano solitamente giovani e belle, molto asessuate, oppure erano nonnine gentili e accondiscendenti, e parimenti molto sagge e furbe. Spiriti della natura, agghindate in pesanti mantelli o comunque in abiti antichi, a loro si ricorreva, quando la fantasia era ancora gratis, quando i flussi mentali erano ancora sgombri da pubblicità e da cartoni animati, e anche quando si cercava qualcosa di veramente magico, di nascosto e poco chiaro.
Poi vennero le fate moderne. Sono armate di cellulare, hanno i superpoteri, sono vestite come ragazze immagine, truccate e all’ultima moda, e soprattutto sono giovanissime e molto attraenti, tanto che sempre più spesso sono gli adulti (maschi) a trovarle interessanti, più che i bambini o le bambine. Queste nuove fate hanno tutt’altra impostazione: sono meno free e molto più commerciali, destinate al vasto pubblico e non ai pochi che hanno voglia di sognarle. Sono molto linguacciute e hanno poco da nascondere: di loro si sa e si vede quasi tutto.
Fate antiche e fate moderne a confronto, in uno scontro senza mezzi termini né poteri limitati. Chi vincerà? Maga Magò, la Fata dai capelli turchini, la fata buona del Nord, oppure le Witches?
ma dove sono tutte ste fate?
By: temp on 13/12/2006
at 14:25
oh temp, sai quando di una bella tipa si dice “a fataaa!”, no?
By: supercri on 13/12/2006
at 14:33
Veramente, io parlavo di altre fate…
By: Fabioletterario on 13/12/2006
at 14:35
Caro Fabio, il post è interessante. Le Witches però non sono fate, ma streghe. Non credo che chi le ha inventate si sia soffermato molto a pensare alla differenza fra fate e streghe, ma le streghe hanno sempre usato l’attrazione fisica come arma. Non me ne intendo, mi pare siano buone, perciò streghe bianche. In questo caso la bellezza interiore e quella esteriore coincidono. Perciò, da un punto di vista iconografico, non sarebbe un errore. Però ho capito perfettamente il tuo discorso che dal punto di vista pedagogico non fa una piega. Se diamo questi punti di riferimento alle bambine, come cresceranno?
By: Guizzo on 13/12/2006
at 14:40
Guizzo, come al solito le tue parole azzeccano i miei monologhi… 🙂 Grazie!
By: Fabioletterario on 13/12/2006
at 14:42
Il mio primo post!
e mi sembra giusto che sia sulle fate…
volevo dire la mia sulle fate bellone che hanno stufato e sulle streghe che sono solo delle acchiappauomini!
la mia fata da oggi in poi sarà Fata Mirino.
Una piccoletta con gli occhiali e un tulipano blu, una che non si fa mettere sotto e soprattutto mora di capelli.
basta con le bionde!
🙂
ciao a tutti
da
Francesca
ps: ah, dimenticavo l’ho trovata in un libretto per bambini: Occhio alla Fata! e se trovo chi l’ha disegnata mi faccio mandare un poster da mettere in camera
By: rossi on 02/01/2007
at 15:27
ciao, mi chiamo Azzurra.Nell’ultimo periodo mi sto profondamente interessando a fate, elfi, gnomi… ho letto abbastanza su di loro da credere che dalle loro storie si possa imparare molto circa l’importanza dell’equilibrio tra uomo e natura. La fantasia, infatti, funge da metafora per inviare importanti messaggi. Mi sto dedicando ad una collezione di fate e gnomi e siccome ho trascorso molto tempo della mia vita a fare esperienze per comprendere il vero significato dell’esistenza e l’importanza della natura, ho deciso di coronare questo momento tatuandomi una fata. Questo non sarà per me un punto di arrivo ma il punto di partenza dal quale iniziare a mettere in pratica tutto ciò che di veramente importante c’è nella vita; tutti quegli insegnamenti che un giorno riterrò importante trasmettere ai miei figli. Perciò, se potete, inviate ogni immagine che potrebbe essermi utile. Grazie!
By: Azzurra on 19/07/2007
at 11:34