Questo è il primo racconto che ho scritto per partecipare al concorso di Kataweb. Si intitola: Regalo di Natale.
Diana ritoccò il mascara sulle ciglia e sistemò il corpetto borchiato, che indossava come una Madonna il suo rosario.
“Se stasera non riceverò la visita di Babbo Natale, giuro che smetto.” Disse, sostenendosi i seni sodi mentre si specchiava.
Nabila, l’amica magrebina nota come Labbra di seta, la guardava con aria perplessa.
“Secondo te Babbo Natale lascia i suoi bambini e si infila con le renne dentro una casa d’appuntamenti?” Sorrise.
Diana spennellò phard sul suo viso, imperterrita.
“Si infili dove vuole, se lo desidera anche dritto tra le mie cosce, a patto che venga a trovarmi. Sono 10 anni, che nessuno mi fa un regalo a Natale, e stavolta lo pretendo!”
Nabila guardò l’ora: erano le 23. Era indubbio che la promessa di Diana avrebbe prodotto i suoi effetti: nessuno aveva chiesto la loro compagnia, quella sera, eccetto il parroco, per redimerle davanti alla statua di Gesù bambino, e una dama di Carità, per accomandare di astenersi dalla pratiche sessuali, per una notte.
“Dillo a tuo marito!” Aveva risposto Diana. “Magari ti fa pure un piacere!”
Entrambe non avevano una famiglia ad aspettarle, la notte di Natale. Entrambe avevano aspettato una famiglia per anni, infine avevano deciso di crearla con tutti quelli che avevano bisogno di loro, ed erano state mamme, zie, sorelle, amiche, amanti, mogli di chi le cercava per un’ora, una notte, un po’ di piacere.
Nabila scivolò lenta verso mezzanotte, sorseggiando una camomilla molto zuccherata. Lasciandosi cullare dal ronzio della televisione accesa per rompere il silenzio, socchiuse gli occhi sino a perdersi tra le braccia di Morfeo.
Diana, invece, attese, certa che avrebbe ricevuto un regalo. Riteneva di meritarselo, per il piacere che aveva dispensato ogni volta che le era stato richiesto: quella notte toccava a lei, era il suo turno.
Fu quando scartò un dolcetto, che il cellulare vibrò. Corse sull’apparecchio, sollevò il flip e lesse un sms: “Ho un regalo per te. Babbo Natale.”
Sgranò gli occhi; smosse Nabila, che non si lasciò intenerire e preferì
continuare a dormire.
“Poi non dire che non è vero, però!” La rimproverò.
Scese in fretta le scale appoggiandosi al corrimano, spandendo il profumo dolce di cannella nel vano scala, infine aprì la porta.
Nessuno la vide mai più.
I REGALI
sono sempre quelli che meno s’aspettano e i “babbi natali” spesso hanno gli occhi freddi e cattivi come gli orchi delle fiabe e che nella vita si vivono il più delle volte senza il lieto fine!…Bravo Fabio letterato!Cinico racconto per un giorno da ricordare,ma che può essre anche reale,quindi da ricordare! FULVIA
By: FULVIA on 23/11/2006
at 18:04
complimenti.
Mi piace molto
By: leuco on 23/11/2006
at 20:32
trovo che è pieno di poesia: diana ha passato la porta ed è entrata in un’altra dimensione dove l’aspetta un destino migliore
By: Paola dei gatti on 23/11/2006
at 21:31
O peggiore…
By: Andrea on 24/11/2006
at 09:45
Partire verso ciò che è sconosciuto ed in fondo verso se stessa, o restare e continuare a girare in un tondo infinito e vuoto? Diana ha raccolto la sfida…
By: pesciolina on 29/11/2006
at 18:13
Pesciolina… come stai? Non ti sento più!!
By: Fabioletterario on 29/11/2006
at 18:21
Presto per dirlo, ma ho deciso di partire, metaforicamente. Tu stai bene vero?
By: pesciolina on 30/11/2006
at 12:39
Sì, pesciolina, e aspetto sempre tue notizie!
By: Fabioletterario on 30/11/2006
at 14:39