Ho passato l’ultima ora al telefono con tutti. Al telefono con la mia collega di matematica, con la collega di inglese, con alcuni miei alunni. Per sapere cosa? Per sapere come è andato l’esame, quali sono i primi risultati, per sapere se sono tranquilli, se stanno ripassando, se è tutto ok, nonostante lo stress al quale sono (siamo)sottoposti.
Pare, sinora, di sì. Poi, inevitabilmente, al telefono ci si racconta. Tutto. Sentimenti, emozioni, sensazioni, stati d’animo, pettegolezzi. E questo è traversale: dagli alunni ai colleghi. E io, ovviamente, faccio la mia parte.
Sembra che il telefono sia uno dei mezzi privilegiati, in tal senso: puoi parlare, confidarti, senza avere la persona davanti, pur mantenendola fissa insieme a te. E’ una strana perversione, a tratti, ma una dolce strana perversione.
Ora è il momento di cominciare a tirare le prime fila. Da martedì si parte con l’orale, e non ho ancora chiara tutta la situazione. Ma, informandomi, arriverò preparato.
Come? Via telefono… Ovviamente.
piange il telefonoooooo
piange il telefonoooooo
oggi sto così. sopportami
By: telefonista on 16/06/2006
at 19:05