Continuo a pensare ad una alternativa alla Turchia, come viaggio estivo, ma non me ne viene in mente nessuna. E’ un chiodo fisso, così come accadde quando andai in Marocco: il richiamo nella testa ogni santo giorno, sena requie. Purtroppo, con i viaggi sono un po’ come con i vestiti: quando ho visto un determinato modello, nessun altro, per quanto possa calzarmi a pennello, può andare bene. E nessun altro può sostituirlo, in alcun modo.
Avevo pensato ad Istanbul, e avevo letto dei testi a riguardo. Poi, l’aviaria. Ora ipotizzo una capatina in Portogallo, ma non è la stessa cosa: io volevo vedere danzare i dervishi, nei loro costumi bianchi, alla ricerca di un centro di gravità. Sono mesi che penso alla danza cosmica, al vorticoso incanto di energia, all’incontro tra cielo e terra, e non mi va di rinunciare ad essa per un virus.
Niente altro, ora come ora, può supplire alla Turchia. Nessun altro paese. La Libia potrebbe essere un’altra alternativa valida, se non avesse prezzi tanto proibitivi. L’India è sempre nel mio cervello ma è troppo lontana (e cara a sua volta)… Cosa faccio? Io so di essere anche piuttosto difficile, lo ammetto, ma che sfortuna, cavolo! Il mondo è grande, lo so, è anche stupido farsi questi problemi, ma a ‘cambiare’ oramai come si fa? Bisogna ripensare a tutto, ridisegnare il viaggio, da capo.
Frattanto, dietro la porta continuo a vedere la mia valigia che mi occhieggia maligna. Sta lì e sembra prendermi in giro, in attesa che me ne serva. Ma me ne servirò, eccome.
Se mi decido…
Ma vacci in Turchia che tanto i polli raffreddati sono arrivati anche da noi…
E poi se arrivano in Sicilia, possono arrivare (se non l’hanno già fatto) in tutta l’Africa del Nord (e l’Europa del sud, del centro e del nord appena viena caldo).
By: Alessandro on 17/02/2006
at 10:06
sono assoutamente d’accordo con Alessandro… e nell’ipotesi il morbo dovesse colpirti, spero lo faccia mentre stai danzando con i dervishi
By: Ele on 17/02/2006
at 12:27