Pubblicato da: fabioletterario | 14/02/2006

Latino

Così, finalmente, cominciano i laboratori di Latino, tenuti dal sottoscritto. I miei alunni si sono rifiutati di parteciparvi se tenuti da altri, e ciò mi ha gratificato ma anche cariato di aspettative da parte loro.

Come potrei cominciare questa avventura? Certamente non nel modo più tradizionale possibile, e per questo motivo ho già deciso quasi tutto. Anzi, tutto, poiché cominceranno tra solo un paio d’ore.

Cosa faro? Siccome spesso me lo si domanda, in chiave didattica usero un paio di brani totalmente cantati in latino. Uno è di un gruppo meridionale, i Synaulia, che hanno recuperato gli strumenti originali romani e ne hanno tratto delle composizioni più o meno fedeli alla musia antica, e cariche di mistero. Qui, una voce recita alcuni brani tratti da Orazio, ovviamente in latino. Poi, toccherà ad Enya, con Cursum perficio. Anche se la sua pronuncia è orribile, è comunque valorizzabile l’impegno di usare una lingua morta per qualcosa di vivo ed attuale come una canzone pop-new age.

Spero che i miei alunni capiscano che non voglio far sentire loro musica, bensì provare ad evocare nelle loro menti la tradizione antica, fatta di sonorità diverse, di vocaboli differenti, di emozioni differenti. E, partire da un contesto musicale (per quanto elaborato e fuori dagli schemi commerciali), spero, possa aiutare allo scopo. Lo capiranno?

Quindi, dopo l’introduzione musicale, partirò con alcune basi grammaticali. Parlo di alfabeto, vocali, consonanti, e, se mi riesce, anche la prima declinazione. Chissà cosa ne viene fuori. Io spero bene. Infatti, è la prima volta anche per me, dunque io sperimento, in buona fede.


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