Come pensavo, ho destabilizzato i miei alunni. E ne sono assolutamente, infintamente, innegabilente felice. Abituati a sentirmi parlare di storia, geografia e letteratura, forse non si aspettavano una lezione un po’ elevata, oggi pomeriggio. O, per meglio dire, di tutt’altro genere e argomento.
Occhi sbarrati, perplessità, dubbi infiniti. Come non posso esssere contento di questa destabilizzazione che ho causato loro? Lo sono eccome. Infinitamente. La scuola è fatta per inculcare dubbi, non per dare risposte. E, bene così. Il latino è tutta un’altra cosa. Non è la traduzione da un ipotetico italiano antico. E’ il latino e non c’è proprio nulla da fare.
Due ore per parlare di problematiche lingistiche e parentele con altre lingue, prima di arrivare alla prima declinazione. Loro erano un turbinio di domande. Ma cos’è? Ma come si fa? Ma cosa sono i casi? Ma a cosa serve? Ma come si traduce? Ma si fa sempre così? Ma come capisco se è genitivo o dativo? Calma. Calma. Ce la farete. Anche voi.
Capirete. Tutto, con il tempo. Per ora dovete solamente aspettare. So che è fastidioso, che non dà sicurezza, che lascia perplessi. Ma credetemi e non ponetevi troppi problemi.
La destabilizzazione è l’unica via per la creatività e per stimolare la curiosità e, di conseguenza, l’apprendimento. Credo che i tuoi alunni siano molto fortunati ad averti come insegnante!
By: Axonthenet on 14/02/2006
at 20:21
Ho capito, Alessandro, ho capito: di quanto hai bisogno…?
By: Fabioletterario on 14/02/2006
at 22:15
Tu quanto mi puoi dare? Io prendo su tutto.
By: Alessandro on 15/02/2006
at 08:45