Finalmente me ne sono liberato. Erano una maledizione. Una zecca, un tarlo, il grilloparlante. Sto parlando dei 100 sms al giorno della Omnitel. Quelli che di solito chiamiamo i messaggi gratis. Macché gratis! Tutt’altro. Sono pagati eccome. Anche se a forfait.
Nel mi ocaso, finiva sempre che dovevo star dietro a questi e terminarli tutti, con piglio puntiglioso, visti gli innumerevoli disservizi di cui la gentile compagnia mi ha fatto dono durante questi anni. Era una questione di principio: ogni sms non inviato era del tutto perso e regalato. Così, almeno, per una qualche forma di riscatto me ne servivo sino all’ultimo: 100 al giorno, non uno di più né uno di meno.
Da oggi non li ho più. Ne sono felice. Per lo meno potrò fare altre cose, sempre che qualche altro invito non mi cada dall’alto… E mi pare proprio che all’orizzonte qualcosa cominci a muoversi, visto che si parla con una certa insistenza di affidarmi una ventina di ore di latino da tenere pomeridianamente, con i miei alunni. Mah. Speriamo bene.
Ma ti rendi conto che ‘la tua anima’ è stata presa in ostaggio dalla Omnitel? Tu caro Fabioesseemmessario hai perso per un certo periodo di tempo il tuo libero arbitrio e ti sei autoimprigionato dentro 100 sbarre di ferro travestite da SMS. Non accetto mai offerte perchè poi mi sento costretto e a me piace respirare. Ciao e a presto 🙂
By: Il cantastorie errante on 31/01/2006
at 16:06