Mi risveglio con un dolore alla spalla sinistra, rimasuglio di un incidente di due anni fa. Credevo sarebbe scomparso con il tempo, così mi avevano detto, in realtà no; anzi. C’è sempre, in modo più o meno intenso, quasi a ricordarmi qualcosa, e cioè che quel giorno non avevo assolutamente alcuna colpa. Già, ero fermo ad un semaforo, stavo andando a scuola, ed un deficiente di prima mattina ha pensato bene di sonnecchiare un paio di secondo, arrivando sparato da dietro a 70 all’ora con una Passat (che ha portato via solo il carroattrezzi), contro la mia Panda. Quel deficiente, che non si è mai scusato, non l’ho mai più sentito, nemmeno per ringraziarlo del regalino che mi ha fatto: ed abita ad appena un paio di chilometri da casa mia.
Mi sveglio ed in casa non c’è nessuno. Mia madre ha accompagnato mia sorella all’ospedale, per sottoporsi ai raggi. Sì: la notte del 31 scorso è stata a sua volta vittima di un incidente stradale insieme al suo ragazzo, alle 4 e mezza di mattina. Spavento e imprecazioni, ma alla fine non ci dovrebbero essere gravi conseguenze fisiche. Tuttavia, bel modo di cominciare il nuovo anno, eh? E, anche loro, non hanno alcuna colpa: un ubriaco ha tagliato loro la strada, sfasciando la sua Golf e quella di Luca. Poi, ovviamente, è toccato a me correre, mezzo rimbambito dal sonno e dal freddo pungente, a quell’ora, per compilare la constatazione amichevole. Non capivo nulla, se non che avevo freddo, e lo ricordo tuttora. Mia sorella continua ad avere dolori al petto, a causa della cintura di sicurezza: poi dicono che sono solo utili…
Io non ho ancora chiuso il mio contenzioso con l’assicurazione, che ovviamente non vuole pagare, o solo il minimo indispensabile. E ho le certificazioni mediche che testimoniano l’iter tutt’altro che semplice che ho seguito in questi due anni. Vediamo un po’ cosa succede con mia sorella.
Bel modo di cominciare il 2006.
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