Non fate piaceri. Non li fate a nessuno. Specialmente quando vi chiedono solo di essere presenti ma unicamente per fare numero…
Domenica pomeriggio, sollecitato da una mia ex collega che è presidentessa di un’associazione assistenziale, ho deciso di cedere al piccolo ricatto morale (eddai, cosa ti costa? E’ a fin di bene…) di partecipare ad una di quelle dimostrazioni di vendita, che aveva lo scopo di raccogliere almeno 30 persone per poter ottenere un bonus di 500 euro da destinarsi proprio all’associazione della mia collega. Sulle prime ho nicchiato, ma poi, a suon di eddai, mi manca una sola persona per raggiungere il numero, fammi questo favore, mi sono lasciato convincere ed ho detto sì, sacrificando in questo modo mezza giornata di riposo. Ho detto sì ma ad una condizione: che non mi si vendesse niente. Mi ero dimenticato di precisare: e che non mi si coinvolgesse!
Mi presento all’appuntamento e attorno a me vedo tutta gente ben agée: io sono il solo giovane del gruppo, e non conosco assolutamente nessuno. Solo più tardi mi accorgo che è presente un’altra mia ex collega, signorina e in pensione da qualche mese, che si piazza al mio fianco e non mi molla più per tutto il resto del pomeriggio. Quindi, alle 16.15 in punto, scocca l’ora X: l’omino dell’ennesima società mai vista né sentita, con sede a Salisburgo, si abbottona il doppiopetto blu e accende il videoproiettore collegato al pc portatile ultimo modello per dare inizio alla lezione. Tema: il materasso perfetto.
L’omino è scafato. Sorrisi a 360 denti, atteggiamento da macho che non deve chiedere mai, ovviamente vuole che ci sia dia tutti del tu, perché così si è più in confidenza, ma non mi chiede personalmente se ci tenga o no: lui lo comunica. Dopo un minuto e mezzo io già non lo sopporto più, anche e soprattutto perché davanti alla mia faccia perplessa non fa altro che sollecitarmi alla risposta, interroga tutti affinché siano attenti e lascia le frasi a metà affinché chi ascolta completi a sua volta, dimostrando così la presenza di una seppur minima attività cerebrale. Io, che vivo con le medesime strategie comunicative e didattiche, seppure in contesto decisamente meno antipatico e a fine nettamente culturale, non mi faccio gabbare, e non ci sto. Lui lo capisce, e per questo mi punisce: davanti a tutti i 30 presenti mi chiede di diventare il suo aiutante, e ovviamente non posso dire: arrangiati! Gli lancio addosso qualche imprecazione sottovoce e mi rivolgo alla collega che ha implorato la mia presenza, incenerendola con uno sguardo assassino, mentre lei si porta le mani alla bocca quasi a scusarsi. Ma ormai è troppo tardi! Sono già in piedi accanto all’omino, pronto a fungere da cavia durante la rappresentazione di questo plurititolato imbonitore!
Tra acari, posture spinali, posizioni corrette al momento del riposo, lattice, lana, materasso aperto, rovesciato, poi richiuso e tolto di mezzo, tra una signora di una certa età che per provare il materasso si rovescia completamente e cade dall’altra parte, ed un dito pressato in una losanga (che forbito sono, eh?!) della rete del materasso, resto in piedi per circa 40 minuti, ringraziando la mia amica Paola ogni singolo secondo per quella situazione surreale in cui verso. Espongo un piumino d’oca brevettato da quella ditta, con un cuscino brevettato da quella ditta, e tengo in mano una parte del materasso brevettato da quella ditta, insieme ad un paio di losanghe brevettate da quella ditta, in grado di stringersi per meglio far aderire il materasso al corpo, deformandosi per fargli posto. Perché dovete sapere che il materasso perfetto è quello che lascia traspirare il corpo, che al suo interno ha molecole aperte e non chiuse, in quanto gli acari vanno a nozze in uell’ambiente umido che si forma, e muoiono non dopo 3 settimane ma dopo 3 anni… E io mi disgusto nel vedere le foto che passano sullo schermo, preferirei quasi quasi vederne una di Mastella, tanto sono brutti! Capisco che è finita nel momento in cui un buon samaritano pone la domanda fatidica: “Ma tutto questo, quanto costa?” E, davanti al prezzo, tutti ammutoliscono. Di colpo scompare il sorriso dalle facce dei presenti: 4.500 euro! E occorre prenotare il materasso seduta stante. Ora o mai più!
Ovviamente, vince il mai più. Ma l’associazione avrà i suoi 500 euro.
Quando tutto finisce, non mi pare quasi vero. Il materasso non l’ho comprato… Ma volete mettere? Con tutto quello che ho imparato sono diventato anch’io un perfetto venditore di materassi!
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